A volte ci vuole del fegato per giocare a golf. Il coraggio serve quando si prenota una partenza in uno qualsiasi dei nove percorsi etichettati come i “più pericolosi” al mondo. Dalla Corea al Sudafrica, dagli Stati Uniti all’Indonesia: si tratta di percorsi dove il rischio minore è prendersi un’insolazione o una polmonite.
Per ogni percorso c’è una foto e un link per approfondire la conoscenza del pericolo. Se qualcuno avesse già giocato su uno di questi campi sarebbe cosa buona e (golfisticamente) giusta avvisare il prossimo, raccontando l’esperienza sul nostro blog. Per farlo basta cliccare qua.
Prison View, Louisiana
Chi intende il golf come gioco in spazi aperti e senso di libertà farà fatica ad entrare qua. Il Prison View Golf Club è un campo pubblico statunitense che sorge sul terreno di proprietà del Louisiana State Penitentiary di Angola. Esatto: è il campo del penitenziario. Da un parte si pensa ad imbucare la pallina, dall’altra si scontano condanne per chissà quali crimini. E’ il più grande carcere di massima sicurezza degli Stati Uniti con 6500 detenuti e quasi duemila persone tra agenti e addetti. Il penitenziario viene anche chiamato l’Alcatraz del Sud.
Sul sito del campo si legge che la partenza della buca 1 è collocata in vetta alle Tunica Hills: da lì è possibile godere di “una vista spettacolare sull’unica prigione di massima sicurezza della Louisiana“. Chiunque volesse prenotare un tee time sappia di dover fornire data di nascita, numero della patente di guida e numero di previdenza sociale. Ovviamente, per ragioni di sicurezza, la partenza e/o l’ingresso possono essere sospesi in qualsiasi momento e senza preavviso. Il tutto a discrezione della direzione del penitenziario.
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Lost City Golf Course, Sud Africa
Amanti del golf e del brivido fate le valige per il Sudafrica: destinazione Sun City, in particolare Lost City Golf Course (il nome è tutto un programma). Gli “ostacoli” d’acqua della buca 13 sono popolati da coccodrilli. Ne sa qualcosa l’olandese Luiten. Speriamo che non siano costretti a procacciarsi il cibo uscendo da laghetti e corsi d’acqua vari. Se fosse permesso sarebbe consigliato mettersi in sacca un ferro in più. Il quindicesimo ferro non sarebbe da usare sul percorso bensì come arma di legittima difesa in caso di pallina finita troppo vicino all’ostacolo d’acqua.
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Merapi Golf Club, Indonesia
Il Merapi Golf Club si trova in Indonesia, ai piedi dell’omonimo vulcano. Ma questo non fa da semplice “cornice” al verde della natura e del percorso. Infatti il Merapi è uno dei più attivi sulla faccia della Terra. Il fumo dal cratere è visibile circa trecento giorni l’anno da chi vive da quelle parti. Una bella esperienza certo per un giocatore che, finite le sue diciotto buche e dopo un selfie, se ne torna comodamente in albergo. Non resta che incrociare le dita e ricordare che l’ultima grande eruzione risale (per fortuna) al 2010. Chi l’ha provato parla di un campo con uno tra i panorami migliori al mondo. Anche stavolta per chi gioca dovrebbe essere introdotta una regola locale ad hoc: il telefono cellulare acceso. Qualcuno consiglia di tenere lo smartphone sempre a portata di mano. Non si sa mai se dovesse servire una chiamata di emergenza…
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Pyongyang Golf Course, Corea del Nord
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Legends Golf and Safari Resort, Sudafrica
Il Sudafrica non risulta essere il posto più sicuro per farsi 18 buche. Se sopravvivete ai coccodrilli di Sun City, attenzione a giocare il par 3 più difficile al mondo, quello della “19esima buca” al Legends Golf and Safari Resort. Un piede in fallo e si parlerà di voi al passato remoto (gli scongiuri ammessi). Alla partenza ci si arriva con l’elicottero. Narra la solita leggenda che solo un professionista abbia centrato il par da lassù: Padraig Harrington nel 2008.
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Furnace Creek Golf Course, Death Valley (California)
Certificato dalla United States Golf Association come il “campo da golf più basso” al mondo, il Furnace è situato nella Death Valley. Un nome, un programma. Si trova a 65 metri sotto il livello del mare con temperature estive intorno ai 50 gradi. Di recente è passato di mano e verrà rinnovato il resort. Il campo quello no, resta così com’è. Prima di praticare è consigliata una convenzione con aziende di creme produttive e/o produttori di bottigliette d’acqua.
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Camp Bonifas, Corea del Sud
Forse qua si esagera. Forse ne resterà davvero uno dopo aver imbucato in Corea del Sud. Il Camp Bonifas non è un campo da golf: è “solo” un par 3 ricavato nell’omonima base militare. Però quell’unica è circondata da tre lati da campi ancora minati. E’ aperto ai civili da un lato solo, quello demilitarizzato.
Inutile dirlo: è consigliabile non cercare la vostra pallina qualora non finisse in green. Da quelle parti il rough è molto molto pericoloso. Durante la Guerra Fredda Camp Bonifas fu scherzosamente definito il campo più pericoloso del mondo. E da quelle parti ne vanno ancora fieri.
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Half Moon Bay, California
Il nome romantico non tragga in inganno: partire tirando da queste scogliere non è impresa proprio facile. Tirare il driver e guardarsi da leoni o coccodrilli come in Sudafrica non è bello ma non lo è nemmeno farlo con il dubbio di venire travolti da un’onda. Perdere la vita per una gara di golf non è un evento così raro, come si legge in questo triste elenco di morti assurde.
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Skukuza, Kruger National Park, Sudafrica
Qui si gioca in mezzo alla natura molto selvaggia, pure troppo. Il parco naturale è tra i più famosi al mondo: ai giocatori si consiglia di tenere sempre gli occhi ben aperti e non solo sulle palline. Nonostante non ci siano stati episodi violenti con esseri umani come vittime, lo stesso sito del percorso alimenta la leggenda, parlando di un leone che ha sbranato una bufala sul green della buca 1 e di un antilope aggredita e finita dai licaoni.
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