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Martin Luther King Day e allarme alle Hawaii: nulla sposta Donald Trump dal campo da golf

Donald Trump

US tycoon Donald Trump (R) plays a round of golf with Scottish golfer Colin Montgomerie as he officially opens his new multi-million pound Trump International Golf Links course in Aberdeenshire, Scotland, on July 10, 2012. Work on the course began in July 2010, four years after the plans were originally submitted. AFP PHOTO / Andy Buchanan / AFP PHOTO / Andy Buchanan

Donald Trump sempre più giocatore di golf contro tutto e tutti. Il presidente degli Stati Uniti ha trascorso il Martin Luther King Day sul green. La tradizione vorrebbe invece questa giornata dedicata all’impegno civile. Agenda presidenziale alla mano, Trump e Melania hanno avuto altro da fare. Scontata la polemica, via social network e non solo.

SAITAMA Donald Trump sul golf car durante il suo recente viaggio in Giappone: il presidente ha giocato con il leader nipponico Abe (foto Afp)

Il presidente rompe una tradizione iniziata nel 1983 quando Ronald Reagan introdusse la festività, nel giorno della nascita di Martin Luther King. E da subito il 15 gennaio è diventata la giornata del servizio civile.

Gli ultimi tre predecessori di Trump hanno tutti adempiuto a questo impegno civico. Bill Clinton nel 2001 si mise a riparare e dipingere insieme a un gruppo di volontari un centro anziani a Washington. Nel 2007 George W. Bush, amante del disegno e della pittura, fece volontariato in un liceo per realizzare cartoline da dare in beneficenza per le vittime dell’uragano Katrina in Louisiana.

Anche Barack e Michelle Obama non si sono mai tirati indietro, spesso con le figlie Malia e Sasha. Anche quest’anno, liberi da impegni istituzionali, gli Obama hanno aiutato alcuni studenti di una elementare di Washington nel piantare alberi e fiori per realizzare un Martin Luther King Garden.

Trump quest’anno ha lasciato cadere nel vuoto l’appello del figlio del leader della lotta per i diritti civili che aveva chiesto invece di impegnarsi in questa giornata. Il presidente ha giocato a golf a West Palm Beach, in Florida, prima del rientro a Washington.
Scoppia così l’ennesima polemica sul tycoon, nell’occhio del ciclone per le sue presunte affermazioni offensive verso i Paesi africani, che gli sono valse ancora una volta l’accusa di razzismo e xenofobia. E con lo stesso figlio di Martin Luther King che ha parlato di “tempi duri” per l’America sotto la presidenza Trump. Sin troppo chiaro il riferimento alle esternazioni, ai comportamenti e alle decisioni del presidente.

Il precedente

E’ la seconda volta in pochi giorni che Trump finisce nell’occhio del ciclone perché gioca a golf. E’ accaduto lo scorso weekend quando il presidente è rimasto sul green in Florida nel pieno dell’emergenza alle Hawaii per l’allerta missilistico. E invece di rassicurare la popolazione duramente provata dal falso allarme ha preferito twittare ancora una volta contro i media.

Questa scelta è finita sulle prime pagine dei giornali: “Avrebbe potuto twittare subito che l’allerta era un falso allarme – scrive il Washington Post – condividendo immediatamente l’informazione con milioni di americani”, come fatto dalla deputata democratica Tulsi Gabbard dopo solo 15 minuti dall’emergenza.


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