Un brutto ritorno al passato quello andato in scena qualche giorno fa su un campo da golf statunitense. La studentessa 16enne Emily Nash ha vinto la gara giovanile Central Massachusetts Division 3 – Boys ma non è stata premiata perché… è una femmina. Avete letto bene: nel 2017, in quanto donna, Emily non può vincere a livello individuale una gara giovanile.
La vicenda ha parecchi lati assurdi. Quello più serio riguarda fortunatamente il campo. Emily Nash, iscritta alla Lunenburg High School, ha girato in 75 colpi sul green del Blissful Meadows Golf Club, nella città di Uxbridge. Un risultato notevole, così basso da distaccare di ben quattro colpi il secondo in graduatoria, il coetaneo Nico Ciolino. I due hanno giocato le stesse buche con il tee shot piazzato alla stessa distanza.
Eppure Emily è rimasta a secco perché il regolamento dell’organizzazione, la Massachusetts Interscholastic Athletic Association, non prevede che la vittoria individuale possa andare a una ragazza. Il gentil sesso può solo gareggiare per la competizione a squadre. Ma la scuola di Emily Nash non ha un team competitivo e quindi la sua vittoria è stata del tutto inutile. Praticamente è stata un fantasma.
“Ma se il torneo si chiama Central Massachusetts Division 3 – Boys ci sarà un perché…” obietterà il lettore più attento. Obiezione accolta e, allo stesso tempo, respinta in virtù di un concetto chiamato uguaglianza. A qualsiasi partecipante a una qualsiasi competizione sportiva non può essere preclusa a priori la possibilità di vincere. Figuriamoci se tale preclusione può essere legata al sesso. Il passo da uguaglianza a discriminazione è sin troppo breve.
Se la gara fosse maschile (scelta più che legittima) sarebbe giusto non accettare iscrizioni di giocatrici. Se invece si accettano maschi e femmine tutti devono avere lo stesso diritto di competere e vincere, magari con due distinte classifiche.
Emily Nash, a vittoria negata, ha dimostrato la sua saggezza. “Sono delusa, capisco che ci sono delle regole – ha detto alla stampa locale -. Non credo pensassero alla vittoria di una ragazza. Non sapevano come reagire”.
Si chiama Emily Nash, non female golfer from Lunenburg
La storia, triste per non dire tristissima, non finisce qua. La notizia ha fatto il giro del mondo del golf a stelle e strisce. Alle numerose telefonate e richieste di chiarimenti, la Massachusetts Interscholastic Athletic Association ha risposto diramando una nota di cui riportiamo i primi passaggi:
The MIAA and its member schools congratulate all golfers on their performance at the recent fall sectional team golf tournament. In particular, the skill of the female golfer from Lunenburg was on display as she represented her personal ability and effort on behalf of the Lunenburg High School Boys Golf Team. (…)
Anche stavolta avete letto bene. La MIAA non nomina Emily Nash ma la riduce a “female golfer from Lunenburg”, ossia giocatrice di Lunenberg.
Senza parole.
Dalle professioniste un video e un hashtag per Emily Nash
Aggiornamento di domenica 29 ottobre
A testimonianza di quanto risulti fuori da ogni logica la vicenda della 16enne Usa continua a far parlare di sè. Un gruppo di proette ha dedicato ad Emily questo video postato sull’account Twitter della Lpga. E per l’occasione è stato coniato un eloquente hashtag: #elisywon
Hey Emily Nash, there are many LPGA players who have a message for you: Keep up the great playing! #EmilyWon pic.twitter.com/v7JUBc38CF
— #CMEFinalStretch (@LPGA) 28 ottobre 2017
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