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“Driver rotti in un volo United Airlines”: la denuncia del professionista di golf Matt Goggin

Anche il golf gira il coltello nella piaga della compagnia aerea United Airlines. Matt Goggin, professionista australiano ha denunciato di aver trovato le teste dei suoi driver spezzate dopo un volo United.

United Airlines

Quel che resta dei driver di Matt Goggin

Il 42enne ha postato l’immagine su Twitter. I legni sono tranciati di brutto, con le teste fotografate vicino al bastone come macabre ‘salme ricomposte’. E’ quel che resta di un Aero Burner 3 e due RBZ 5 di TaylorMade.

“Non mi era mai successo in vent’anni di aerei – scrive Goggin -. E ora dovrei perseguire United ma sono un po’ spaventato”

Come dargli torto? La compagnia a stelle e strisce non attraversa certo un bel periodo a livello di immagine. Lo scorso 10 aprile fecero il giro del mondo le immagini di David Dao trascinato a forza giù dal volo 3411 in partenza da Chicago e diretto a Louisville. Dao era stato imbarcato in overbooking e sull’aereo non c’era fisicamente più posto per lui. Lo sfortunato passeggero scese con naso rotto e qualche dente di meno per non aver accettato 800 euro di risarcimento in cambio del suo posto.

[bctt tweet=”Goggin: United Airlines mi ha sotto tre legni in volo. Dovrei denunciarli ma ho qualche timore #golf @united” username=”golftgcom”]

Nulla in confronto al danno d’immagine per il vettore Usa. E non solo: il titolo United ne ha risentito sul listino di Wall Street. Il danno finanziario si è aggirato intorno a 800 milioni di dollari.

Dopo questo “incidente”, la compagnia ha cambiato le linee di comportamento in caso di overbooking. United Airlines offrirà fino a 10mila dollari a chi rinuncerà volontariamente al posto in caso di overbooking.  Oltre al “risarcimento”, il vettore metterà a disposizione un posto su un altro volo. La pratica dell’overbooking però è sempre ammessa.

United Airlines, la lunga lista nera

Ma non finisce qua. Qualche settimana prima uno spiffero aveva rivelato la tolleranza zero di United verso le passeggere in leggins. Niente leggins a bordo e donne fatte scendere o costrette a cambiare look in corsa. Dal canto suo, l’azienda si difese dicendo che il monito era reale ma destinato a dipendenti e familiari di dipendenti a bordo.

E giusto una manciata di ore fa il caso del coniglio salito sano su un volo e morto in volo. L’animale, ribattezzato Simon, secondo la sua proprietaria era destinato a diventare il più grande del mondo. Ma non lo sapremo mai visto che è deceduto nella stiva di un Boeing 767 in volo Heathrow all’aeroporto internazionale O’Hare di Chicago (lo stesso del fattaccio di mister Dao). La donna ha anche aggiunto che “Simon era stato visitato proprio prima della partenza ed era sano come un pesce”.

Fortunatamente per lui nulla è perduto. Dopo aver visto l’immagine su Twitter, TaylorMade ha comunicato a Goggin di star tranquillo: l’azienda gli farà avere tre legni identici e integri.

Come spesso accade in situazioni del genere, spuntano casi dopo casi. Karen Shiboleth, 24enne di New York diretta a Londra, ha denunciato la compagnia per un fatto accaduto il 10 settembre 2016. Uno steward l’avrebbe costretta a sedersi in coda all’aereo nonostante lei avesse un biglietto di business.


“GIOCO A GOLF PERCHE’…”


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