La Ryder Cup si svolge con formula match play, ossia si contano le buche vinte e non i colpi necessari per chiuderle. Nelle prime due giornate si disputano due sessioni di quattro incontri di doppio, foursome al mattino (alternanza di due giocatori con una sola pallina, i colpi si sommano) e fourballs nel pomeriggio (ognuno gioca la sua pallina, vince chi imbuca con meno colpi), poi il gran finale con dodici singoli.
Si assegna un punto per ogni match vinto e mezzo punto per la parità. In palio 28 punti. In caso di pareggio nel conto finale la Ryder Cup rimarrà all’Europa quale defender.
Ryder Cup – La svolta
L’attuale formula è in vigore dal 1979. Poiché gli statunitensi esercitavano sulla selezione costituita solo da giocatori britannici una costante superiorità (18 vittorie e un pari da detentori contro tre sconfitte nelle prime 22 sfide) con un calo di interesse da parte di media, sponsor e spettatori, i responsabili europei decisero di aprire le porte anche ai giocatori del continente.
Da quel momento le cose sono cambiate e il bilancio è di 10 vittorie e un pari da detentori per l’Europa contro sette Usa (fonte Federgolf)
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