GIOCO A GOLF PERCHE’ / 13

Enrico Buffetti (Golf Club Argentario)
“Gioco a golf perché… di questi tempi in azienda si fa tanta fatica e si deve sopportare qualche delusione. Invece quando gioco a golf faccio molta più fatica e devo sopportare molte più delusioni. Ed oltre a tutto sono io a doverlo pagare.

Così il lunedì mattina torno in azienda più volentieri, perché in confronto al weekend…”Generica_to_golf

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In Spagna vince Johnston, ok Bertasio – Dopo vent’anni nessuno finisce sotto il par

Prima vittoria per Andrew Johnston sull’European Tour e grande piazzamento per Nino Bertasio: l’Open di Spagna a Valderrama, segnato da vento e pioggia, finisce così. L’inglese Johnston ha chiuso con 285 colpi (+1) mentre l’italiano ha finito a +7. Edoardo Molinari si è piazzato al 42° posto (+15), Renato Paratore 56esimo (+18). Il tracciato ostico non ha concesso a nessun concorrente di terminare sotto par e così, dopo venti anni, si è avuto un vincitore sopra par: non accadeva dal 1996 quando il gallese Ian Woosnam si impose nello Scottish Open. Aveva comunque fatto lo stesso Justin Rose in un major (US Open, 2013).

Andrew Johnston

Andrew Johnston

Johnston ha regolato l’olandese Joost Luiten (+2) e lo spagnolo Sergio Garcia, promotore dell’evento con la sua Foundation, che dopo tre turni a basso ritmo ha avuto una impennata d’orgoglio portandosi in terza posizione (+3) grazie a un 67 (-4) score più basso di giornata.

Andrew Johnston, 27enne londinese con due titoli nel Challenge Tour, secondo dopo tre turni, ha avuto la meglio con un parziale di 70 (-1) frutto di tre birdie, l’ultimo decisivo alla buca 16, e di due bogey. Per lui un assegno di 333.330 euro su un montepremi di due milioni di euro. Continua a leggere

Open Spagna: Bertasio, E.Molinari e Paratore passano il taglio

Con un bel -3 complessivo (139 colpi) Pablo Larrazabal è il nuovo leader Open de España, torneo sul percorso del Real Club Valderrama (par 71), nella località da cui prende nome il circolo sulla Costa del Sol spagnola.

Pablo Larrazabal (foto Afp)

Il tracciato, come di consueto, mette in difficoltà i concorrenti al punto che solo i primi due hanno un punteggio sotto par. Sono rimasti in gara tre azzurri: Nino Bertasio, da 52° a 19° con 146 (+4), Edoardo Molinari, da 52° a 24° con 147 (+5) e Renato Paratore, 60° con 151 (+9).

Sono usciti il dilettante Guido Migliozzi, 70° con 152 (+10) e fuori per un colpo, Matteo Manassero, 97° con 155 (+13), Francesco Laporta, 104° con 156 (+14), e Nicolò Ravano, 127° con 160 ( +18). Continua a leggere

IMBUCATO – Selfie del golf 15: Speciale Pro

Riproponiamo, aggiornata, la gallery dei selfie dei famosi. Clicca qua e mandaci il tuo

Toglietemi tutto ma non un selfie. Un vecchio adagio di un altrettanto vecchia reclame calza a pennello per la mania tutta social di scattarsi una foto in una situazione particolare, con un personaggio particolare o in posto comunque particolare. Al fascino (e alla richiesta) di un selfie non si negano nemmeno i professionisti di golf, immortalati primo o dopo una gara nelle situazioni più diverse.

PHOENIX, AZ - MARCH 20: Sei Young Kim of South Korea poses for a selfie with the trophy after winning the LPGA JTBC Founders Cup at Wildfire Golf Club on March 20, 2016 in Phoenix, Arizona. Todd Warshaw/Getty Images/AFP

PHOENIX – Sei Young Kim (Sud Corea) (Foto Afp)

Se lo fa Jordan Spieth (vincitore dei primi due major del 2015) o Lydia Ko (numero uno del ranking mondiale) non puoi farlo anche tu? Dai, prendi il tuo smartphone, sfoglia l’album delle foto e scegline una delle tante scattate sul green. Quindi clicca qua e inviala. Oppure twittala con l’hashtag #golfando.

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Il caddie di Jordan Spieth dopo il Masters: il golf è uno sport, altri i problemi della vita

“Alla fine di tutto, il golf è uno sport, non una questione di vita o di morte. Ci sono problemi ben più grandi al mondo e nella vita che non vincere il Masters. Noi siamo fortunati a fare ciò che facciamo: giochiamo vicino ai più grandi campioni di questo sport e ai loro caddie. E’ una sfida che accettiamo ogni volta…  Abbiamo ricevuto molti messaggi di sostegno e belle parole ma nessuno deve essere triste per noi. Io e Jordan non lo siamo giù e nemmeno avremmo dovuto esserlo. Lavoreremo più duro e ci riprenderemo come abbiamo fatto molte volte”

AUGUSTA – Michael Greller e Jordan Spieth lasciano il campo dopo il ko (Foto Afp)

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Vijay Singh non andrà alle Olimpiadi di Rio: “Ho paura del virus Zika”

Vijay Singh esce allo scoperto e avvisa la federazione delle Isole Fiji e anche il mondo intero: lui alle Olimpiadi di Rio 2016 non giocherà. Non lo farà per soldi (a Rio in palio solo medaglie, non assegni), non lo farà per impegni già presi bensì perché ha paura: Singh ha paura del virus Zika. Lo ha candidamente ammesso ai microfoni di Golf Channel: “Le Olimpiadi? In quel periodo giocherò sul PGA, è un periodo con molte gare. E poi, sapete con quel virus, il virus Zika… non mi fido a portare la mia famiglia da quelle parti“.

Vijay Singh

Vijay Singh (Foto Afp)

Proprio il Brasile è stata la culla di Zika che si trasmette con la puntura delle zanzare , insetto particolarmente “a suo agio” tra stagni e laghi. Proprio come quelli che ci sono nel campo di gara olimpico brasiliano: due artificiali nel percorso, altri naturali al suo esterno. Continua a leggere

Il post del maestro Crotti – Il Trackman

Con questo articolo inizia la collaborazione tra il nostro blog e il maestro Ferruccio Crotti che analizzerà alcuni spunti tecnici e risponderà con un video alle domande dei lettori e degli appassionati. Per le domande basta cliccare qua (s.l.)

Il Trackman è un dispositivo molto sofisticato che ha permesso di scoprire alcuni aspetti dello swing invisibili ad occhio nudo ma capaci di rimettere in discussione alcune convinzioni su cui si è basata per anni la tecnica del golf. In estrema sintesi si tratta di un radar che analizza nei minimi particolari i parametri cruciali dello swing:  la traiettoria del bastone, la posizione della faccia al momento dell’impatto, la velocità della palla e ovviamente la velocità della testa stessa. Le scoperte fatte con questo marchingegno sono a dir poco incredibili: alcune hanno letteralmente stravolto il pensiero che avevamo sul volo della palla.

Ferruccio Crotti

Ferruccio Crotti

COME CAMBIA IL DRAW – Ad esempio, si è sempre pensato che per giocare una palla con il draw (palla che parte verso destra e poi curva a sinistra verso il bersaglio) ci si dovesse addressare con la faccia rivolta al bersaglio e i piedi allineati verso destra lasciando che la faccia del bastone si chiudesse al momento dell’impatto. Per promuovere la chiusura la tecnica classica prevede un address con palla tenuta maggiormente verso il piede sinistro. Bene, analizzando nei dettagli lo swing con il Trackman si è scoperto che si può tranquillamente tirare una palla con il draw tenendo la palla più centrale rispetto ai piedi a patto di lasciare la faccia del bastone aperta all’impatto. Ma come diamine è possibile che la palla rientri verso sinistra se abbiamo lasciato la faccia del bastone aperta all’impatto? In realtà quello che conta, ripeto, per

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Borgo di Camuzzago, ok la Demo Tour 2016

Un pomeriggio all’insegna del golf aperto a tutti quello vissuto sabato 2 aprile a Bellusco (Monza), centro della Brianza alla cui periferia sorge il Golf Borgo di Camuzzago, realtà capace di far avvicinare decine di neofiti a questo sport.

Camuzzago ha ospitato una tappa del Demo Tour 2016 di Golf E Turismo. E i risultati sono documentati dalle foto.

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GIOCO A GOLF PERCHE’ /12

Umberto Ranauro
Gioco al golf perché… semplicemente, oltre ad essere lo sport piú bello del mondo, è lo sport in cui il giocatore manifesta in modo diretto uno dei più importanti valori di un essere umano: l’onestà. Grazie!GIOCO A GOLF PERCHE' GENERICA

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“GIOCO A GOLF PERCHE’…” – IL RACCONTO DEI LETTORI

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Danny Willett, Masters dedicato a un figlio già nato Ma che crollo per Spieth: un par 3 in 7 !

Danny Willett ha vinto l’Augusta Masters 2016, entrando prima nell’Olimpo del golf mondiale poi nella top ten del World Ranking (oggi è nono). L’inglese di Sheffield deve ringraziare due persone per la storica affermazione: uno è Jordan Spieth che, leader indiscusso del torneo fino alla buca 12 del quarto giro, è andato completamente in tilt. L’altro è Zacharias James Willett, il secondogenito di Danny che, secondo natura e medici avrebbe dovuto venire al mondo proprio domenica 9 aprile: lui invece ha voluto fare un regalo a papà e mamma Nicole, anticipando il primo vagito e consentendo a papà di volare in Georgia, vincere e incassare una prima moneta da 1,8 milioni di dollari.

Danny Willett

AUGUSTA – Danny Willett indossa la Green Jacket. Dietro di lui il campione uscente  Spieth con un’espressione emblematica (Foto Afp)

Willett, 28 anni, quattro titoli in Europa e un sesto posto come miglior piazzamento in un major (il British Open), deve riconoscere che la sua gara è stata perfetta ma anche che il black out di Spieth ha reso possibile il suo trionfo. Lo statunitense aveva iniziato il giro finale a -3 mentre Danny era a +3. Dopo aver guadagnato ancora un colpo nelle prime nove,  il primo cedimento del campione Usa alla 10 e alla 11 proprio dove Willett aveva marcato due birdie. Il crollo alla 12, un par 3 chiuso in sette colpi quando…

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