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Augusta Masters, quattro i nomi da battere Il destino di due Watson, la favola Herman

di Sauro Legramandi (@Sauro71)

Che il Masters abbia inizio! Gli appassionati non chiedono altro e sono pronti a fare le ore piccole davanti alla tv con un tablet in mano per interagire e sentirsi un po’ in campo. Giovedì 7 aprile prende il via l’80esimo Masters Tournament con 89 professionisti di 24 nazioni diverse: dopo aver avuto due rappresentanti dal 2010 al 2014, anche quest’anno l’Italia starà alla finestra, come nel 2015. In palio un montepremi di 10 milioni di dollari, cifra superata solamente dai 10,5 di The Players Championship (12-15 maggio a Sawgrass, Ponte Vedra Beach, Florida). Si gioca in un tempio del golf, l’Augusta National, in Georgia.

AUGUSTA – Rory McIlroy in un giro di prova al Masters (foto Afp)

Chi vincerà? – Quattro i nomi su cui scommettere se avete questa passione: Spieth, Day, McIlroy e Scott. Rigorosamente in ordine sparso. Il primo attraversa una leggera fase di appannamento, dopo mesi passati al vertice del World Ranking. L’esatto contrario degli australiani: Jason Day ha spodestato Spieth vincendo consecutivamente l’Arnold Palmer Invitational e il WGC Dell Match Play mentre Scott (oggi numero 7) è tornato ai fasti di qualche anno fa (fu anche numero uno)  con due titoli – consecutivi – tra febbraio e marzo (Honda Classic e WGC Cadillac Championship) oltre a un secondo posto nel Northern Open. E la cara vecchia Europa? Si affida a Rory, purosangue nordirlandese a caccia dell’unico Major assente nella sua bacheca: McIlroy ha già trionfato nello US Open 2011, nell’Open Championship  2014 e per due volte nel US PGA Championship ( 2012, 2014).

AUGUSTA – Bubba Watson se la prende provando il campo (foto Afp)

Al Conclave chi entra Papa ne esce Cardinale – Ai Major chi parte favorito spesso ne esce anzitempo o, comunque, male. Per questo, chances ne ha Bubba Watson, campione uscente e capace di vincere il titolo ogni due anni (2012 e 2014 sinora).

Da tener d’occhio il parterre de roi del golf mondiale ad Augusta: Stenson, Schwartzel, Fowler, Mickelson, Dustin Johnson, Garcia, Rose. Capitolo a parte queste mine vaganti: Kuchar, McDowell, Dufner,  Oosthuizen,  Matsuyama e Jaidee. Assente giustificato e cronico Tiger Woods.

AUGUSTA-. Jason Day esce con freddezza dal bunker alla buca 2 in prova (Foto Afp)

Due nonni e una speranza – Lo statunitense Tom Watson, 66 anni, giocherà il suo 43esimo e ultimo Masters. Lo scozzese Sandy Lyle a 58 anni disputerà il suo 35esimo Masters (lo vinse nel 1988), “solo” la 32ª consecutiva. Oltre a loro in campo ci saranno ventotto vincitori di Major (16 Masters champions) e dieci giocatori che, in epoche diverse, sono stati numero uno mondiale. Tra tanti colossi un carneade di 39 anni: Jim Herman, nato a Cincinnati (Ohio) è entrato nel field praticamente all’ultimo giro grazie al successo nello Houston Open, il primo in carriera. “E’ bello essere ad Augusta – ha detto – Ventiquattro ore fa non lo pensavo nemmeno, poi nel Texas in diciotto buche tutto è cambiato. Ho trascorso la carriera tra Web.com Tour e PGA Tour e ho sognato tutta la vita di poter disputare questo torneo ed ora tale sogno si è avverato. E’ già tanto, ma adesso voglio fare qualcosa di buono”.

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