Lee McCoy, giocatore di golf non professionista, ha finito al quarto posto solitario il Valspar Championship davanti a tantissimi professionisti (basti pensare che il n.1 al mondo, Jordan Spieth, è arrivato 22esimo), ha vinto un assegno di 292.800 dollari e non ne ha incassato nemmeno uno.
Esatto: tanta, tantissima gloria ma nessun centesimo sul conto in banca. Il suo status di amateur gli impedisce infatti di giocare per il vil denaro.
A Valspar, dopo il playoff, ha vinto Charl Schwartzel che ha chiuso a -7 come Bil Haas: a spareggio effettuato, il sudafricano ha incassato quasi un milione e centomila dollari, lasciando all’americano 658mila dollari.
Terzo Ryan Moore (n.61 al mondo) con -5 colpi e 418mila dollari intascati.
Quarto da solo Lee McCoy (-4 colpi). Il 22enne tesserato per la University of Georgia ha “passato” il lauto assegno a chi è arrivato dietro di lui, vale a dire Graham DeLaet e Charles Howell III.
Jordan Spieth ha consigliato a McCoy di non farsi distrarre dalla cifra in palio. Ma era troppo tardi: “Sono tanti soldi – ha detto a giro finito – perché sul mio conto corrente oggi penso di avere 350 dollari in tutto. Ma l’importante è esserci.”
La regola dell’amateur che non può vincere premi in denaro conosce una sola eccezione: il dilettante compete come il professionista nei contest della hole-in-one. Per il resto solo gloria.
McCoy può consolarsi: nel 1991 un 20enne Phil Mickelson da amateur vinse PGA Northern Telecom Open con una prima moneta di 180mila dollari che “girò” ai secondi, i pro Bob Tway e Tom Purtzer (entrambi si divisero sia i 180mila dollari di Phil che la borsa per il secondo posto).
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