Il 7 e l’8 marzo l’Associazione Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla è nelle piazze italiane con le gardenie di Aism. I fondi raccolti finanzieranno progetti di ricerca. Sino al 15 marzo invece sarà possibile inviare sms solidali al numero 45599.
Donne e sclerosi multipla: a Tgcom24 si racconta Alessandra Averna, giocatrice professionista di golf e colpita dalla sclerosi. Una testimonianza diretta che vale tanto, tantissimo.
“In Italia quando dico che gioco a golf mi guardano come fossi un’aliena. E’ considerato uno sport per vecchi e ricchi ed è difficile far oltrepassare le apparenze e i pregiudizi. Figuriamoci poi quando cerco di spiegare che di questa passione ne ho fatto il mio mestiere!
Fare la professionista di golf non è solo una scelta professionale inusuale ma è anche abbastanza complicato. Comporta ore ed ore di allenamento. Nel periodo delle gare è un continuo sali e scendi dagli aerei, sei sempre in viaggio ma mai con la possibilità di vedere qualcosa al di fuori dell’aeroporto e del campo da golf, sempre in balia delle variazioni climatiche e della serrata competizione per affermarsi sul circuito. Il tutto coronato dalle scarse possibilità di guadagno e di essere sponsorizzati (è sempre uno sport al femminile!). Insomma, una carriera tutt’altro che scontata ma vissuta con la gioia che solo una grande passione ti dà.
Poi però la vita è anche fatta di imprevisti e il mio si chiama Sclerosi Multipla.
Probabilmente ci si sarebbe aspettati che mollassi tutto, ma mollare non è mai stato nella mia natura, forse proprio grazie al golf.
E così, con le gambe e le braccia ancora intorpidite, ho ripreso a giocare, con i miei nuovi tempi e i limiti dati dalla malattia. Io credo che quel contatto con la natura, quel silenzio, quella pace mi abbiano dato il tempo per migliorare. Stare sul campo da golf è meraviglioso. Puoi goderti il panorama, vederla come una “passeggiata” ma al tempo stesso questo sport incredibile può essere estremamente competitivo. E’ una sfida continua con gli altri, con il campo ma soprattutto con se stessi. Migliorando a poco a poco le mie condizioni fisiche, i miei ritmi sono aumentati. Sono passata dalla conquista di aver giocato qualche buca al desiderio di tornare a competere. Dalla voglia di giocare sempre meglio al sogno di vincere.
Così mi sono resa conto che il golf ha contribuito alla mia ripresa. Anzi: considero il golf una cura, al pari dell’iniezione che faccio tutte le sere. Il golf è un amore lungo una vita, la sua bellezza sta nel fatto che non è mai troppo tardi per cominciare. E’ per tutti e come dice un mio carissimo amico primario in cardiologia “il golf allunga la vita!”.
Così alla domanda, come convive una professionista di golf con la Sclerosi Multipla la risposta è semplice: “La Vita è un viaggio meraviglioso e io mi sento estremamente fortunata nel poterlo affrontare – dice -. Sono estremamente grata ai miei compagni di viaggio: tutta la mia adorabile famiglia, la Federgolf attraverso la squadra nazionale pro, il mio neurologo e l’ospedale Besta. Poi i medici che mi seguono, associazioni come l’Aism che offrono un supporto prezioso e ultimi ma non meno importanti tutti gli amici!”