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Doping, il golf batte ciclismo e nuoto

Esiste il doping nel golf? La risposta, nemmeno tanto a sorpresa, è sì. Esiste il doping nel golf in Italia? La risposta è identica. A dirlo è il rapporto della Commissione Antidoping del ministero della Salute sui primi sei mesi del 2014 che ha messo nero su bianco l’attività di controllo su tutte le discipline sportive agonistiche. Sui risultati ognuno è libero però di trarre le sue conclusioni visto che i golfisti sono risultati più positivi a sostanze dopanti di chi corre in bici.Golf e doping

Positivo all’antidoping il 12.5 % di chi impugna una mazza,  il 9% di chi fa chilometri su un sellino. La prospettiva cambia se si guardano i valori assoluti: in sei mesi controllati  16 golfisti (due positivi) contro 222 corridori (22 positivi). Per assurdo negli sport dove l’incidenza del doping è evidentemente maggiore (nuoto e atletica) la percentuale dei positivi è inferiore a quella dei golfisti. Matematica e percentuali non sono opinioni ma il risultato è alquanto discutibile.

L’identikit del dopato – Uomo, con più 39 anni è lo sportivo più incline a fare uso di sostanze dopanti, utilizzate da ben il 4% degli atleti. Nel corso dei primi sei mesi del 2014, secondo il report degli 834 atleti controllati nel corso di 159 eventi sportivi, 37 casi, pari al 4,4% sono risultati positivi. Di questi, il 91,9% sono uomini e l’8,1% donne.

L’incidenza maggiore è tra i culturisti: su 3 atleti analizzati, uno era positivo, seguono hockey e pattinaggio (con uno su 4), canottaggio e golf si attestano al 12,5%.  Tra i più virtuosi nuoto (1,6%) e atletica leggera (1,2).

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