Morire per un colpo sbagliato: è il triste destino di Scott Jeffries ammazzato da un “amico” al termine di una gara di putt. L’assurda storia arriva da Washington dove Charles Anderson, 80 anni, ha già confessato e si trova ora dietro le sbarre nonostante l’età avanzata. Secondo la sua ricostruzione dei fatti, Charles e Scott si stavano sfidando a colpi di putter, su uno di quei tappetini con buca incorporata per praticare in casa o in ufficio.
“Scott ha perso la testa perché vincevo sempre io – ha raccontato Anderson agli agenti – e a un certo punto mi ha preso a pugni”. Passi un cazzotto, passino due ma al terzo l’80enne ha preso il fucile legalmente detenuto e ha fatto fuoco. Un colpo solo, al petto di Jeffries. Addio amico, addio libertà: l’omicida ha chiamato il 911 è atteso l’arrivo dei poliziotti.