Da un punto di vista sportivo, Millard fino a sei giorni fa era soltanto uno dei tanti che cercano di entrare in pianta stabile nel grande giro.
Sei giorni fa, il 24enne aveva trasformato il suo sogno in realtà, vincendo per un solo colpo il playoff al North Course del Colonial Country Club. “Ero nel bunker – ha raccontato a Golf Channel – Ho guardato la mia pallina, poi la bandiera. Poi ancora la pallina e ho iniziato lo swing. In quel momento ho avuto la sensazione di toccare la sabbia con la testa del sand iron. Ho quindi colpito e giocato”. Nessuno ha visto niente: né i marshall, né il compagno di gioco, né il Big Brother della tv (l’evento non era coperto da grandi media).
Qualcuno può pensare di farla franca, qualcun altro non ci dorme sopra. Per cinque giorni e per cinque notti Jason gioca e rigioca quella buca. Pensa e ripensa a quella “sensazione di aver toccato la sabbia”. Poi proprio durante il viaggio per Pinehurst prende il coraggio a due mani e avvisa la PGA.
Chiunque abbia fatto l’esame delle regole comprende il peso di quell’infrazione: penalità non dichiarata (regola 34 – 1b) e due colpi di penalità con il secondo qualificato Sam Love promosso vincitore per un colpo. E così andranno le cose: Sam Love all’US Open con i big del golf mondiale e Jason Millard davanti alla tv con birra e telecomando.
Niente US Open, niente sogno avverato, niente svolta nella carriera. Tutto per una sensazione.