Phil Mickelson cita Forrest Gump… per una questione di pollici

Phil Mickelson più realista del re e – anche – di Bryson DeChambeau. Lefty prende di petto l’ultima decisione di USGA e R&A che hanno limitato l’uso di certi driver. “Stupido è chi lo stupido fa” twitta Mickelson usando Forrest Gump per colpire le due massime autorità golfistiche internazionali. E dire che il loro intervento non era stato pensato per Phil quanto per il bombardiere Bryson.

Ma andiamo con ordine.

La nuova regola locale

USGA e R&A hanno dichiarato guerra da tempo a un certo tipo di golf. Non piace quello tutto muscoli e distanza, quello dove la tecnica viene progressivamente sostituita dalla potenza. Insomma, il golf impersonato oggi da Bryson DeChambeau e dai suoi discepoli.

Nei giorni scorsi è stata introdotta la possibilità di applicare dal prossimo gennaio una nuova regola locale (sottolineo locale) che vieta l’utilizzo di bastoni più lunghi di 46 pollici. L’intenzione è limitare il concetto del palla-lunga-e-puttare. Ci sono tanti motivi all’origine di una simile scelta: dai percorsi di gioco da allungare per restare competitivi alla minor attrattiva mediatica di un golf dove la potenza è tutto.

LA JOLLA, Lo swhing di Luke Donald "elaborato" (Donald Miralle/Getty Images/AFP)

LA JOLLA, Lo swing di Luke Donald “elaborato” (Donald Miralle/Getty Images/AFP)

La novità regolamentare non è da imporre sempre e comunque. La norma è pensata per i giocatori professionisti: difficile vederla applicata in una nostra coppa fragola piuttosto che in una coppa del presidente. Dal primo gennaio 2022 chi vorrà potrà adottarla in gara. Il PGA Tour ha fatto sapere quasi subito di volerla introdurre.

DeChambeau zitto, Phil Mickelson no

Bryson DeChambeau non ha ufficialmente ancora preso posizione sulla regola ad personam. Ad alzare la voce ci ha pensato Phil Mickelson. Il 51enne via social ha tentato di difendere la categoria dei bombardieri. Una “categoria” ancora tutta da quantificare visto e considerato che, secondo il PGA Tour, solo il 3% dei professionisti usa un driver più lungo di 46 pollici. Questi tre sono DeChambeau, Mickelson e Frittelli.

DeChambeau com’è adesso e com’era prima del potenziamento muscolare

A Lefty il driver “lungo” porta bene. Con il suo bastone da 47,9 pollici, a giugno vinse uno storico PGA Championship a 50 anni compiuti. “Nessuno ha consultato i giocatori” ha fatto sapere via Twitter dopo aver citato Forrest Gump. Il suo post è diventato oggetto di dibattito sui social (il primo a rispondergli è stato un certo Lee Westwood).

Di sicuro la battaglia per i 48 pollici è solo all’inizio. Mickelson cercherà di allargare la base del suo consenso, magari convincendo altri colleghi a usare il driver della discordia.

 

Phil Mickelson e USGA, due binari paralleli

La crociata di Lefty porta con sé qualche retroscena. Lui e la USGA non vanno a braccetto: Mickelson, mostro sacro del golf a stelle e strisce e per anni rivale numero uno di Tiger Woods, ha vinto sei Major in carriera ma mai lo US Open, l’unico torneo dello Slam sotto l’egida proprio di USGA. Nonostante i sei secondi posti quel titolo mai portato a casa resterà una macchia per un americano come Phil. E un paio di volte lui non ha nascosto il “disappunto” per un percorso di gara preparato da USGA ma ritenuto non all’altezza di uno US Open.

KIAWAH ISLAND Phil Mickelson vince il PGA Championship 2021 (Foto di SAM GREENWOOD / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

KIAWAH ISLAND Phil Mickelson vince il PGA Championship 2021 (Foto di SAM GREENWOOD / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

A 51 anni Lefty ha appena vinto un’altra gara sul Champions Tour dove gioca nonostante sia ancora presenza quasi fissa del PGA Tour. Fin dove si spingerà Mickelson? Il primo gennaio 2022 lascerà a casa il suo driver over 46 pollici o lo userà come se nulla fosse? Scegliendo la seconda via, Lefty si metterebbe contro i massimi organismi del golf. Di certo una simile eventualità non avrebbe conseguenze economiche (è in pianta stabile tra gli sportivi più ricchi per Forbes) ma a lungo andare potrebbe pesare non poco.

 

Fuori dalla Ryder, dentro la Super League?

L’esperienza e la bravura mostrata in oltre trent’anni sui green fanno di Phil Mickelson un grande candidato alla guida del Team Usa alla Ryder Cup di Roma 2023. Di certo nessuno punterà su un eventuale capitano che ha pestato i piedi per due pollici di driver.

Dimostrarsi paladino del gioco muscolare e così diverso da diventare “anti-sistema” fa venire in mente un altro aspetto di Phil Mickelson. Vi ricordate i progetti della Golf Super League e/o della Premier Golf League? Si tratta di due circuiti in concorrenza con PGA ed European per pochi professionisti eletti e da molti petrodollari. Parecchi giocatori di primissimo piano si chiamarono subito fuori, dicendo di preferire lo status quo.

Tutti tranne uno. Troppo facile indovinare chi.

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