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Il golf cambia: abolito l’esame delle regole

Il golf cambia e manda in pensione l’esame delle regole. D’ora in poi sarà più facile mettere piede in campo e mettersi alla prova. La novità è annunciata in una circolare della Federazione. Sarà “sufficiente” presenziare ai corsi sulle regole che ogni circolo organizza.esame delle regole

Il neofita sarà chiamato a seguire le lezioni (teoriche e pratiche) dove vengono spiegate regole ed etichetta. Quindi  poi potrà iniziare la sua sfida con handicap e/o campo.

Di fatto cade una barriera in ingresso nella pratica del nostro sport.

Ecco il testo della circolare

Si informa che a partire dal 24 aprile 2021 l’ottenimento dell’Handicap Index 54 per i tesserati GA avverrà secondo le seguenti modalità:

 

partecipazione obbligatoria ai corsi in presenza organizzati presso i Circoli e le Associazioni e Società aggregate, come da calendari pubblicati e aggiornati sul sito federale…

 

– i corsi prevederanno sia la sessione teorica in aula sia quella pratica in campo;

 

– al termine del corso non sarà più richiesto di sostenere il test sulle Regole del Golf.

 

Si specifica che, fino al termine della perdurante emergenza sanitaria, nelle zone gialle e arancioni i corsi in presenza prevederanno la sola parte pratica in campo, nel rispetto delle normative vigenti, mentre nelle zone rosse saranno organizzati corsi in videoconferenza e i partecipanti iscritti riceveranno il link della piattaforma a cui collegarsi.

 

Che ne pensi? Io credo che l’esame delle regole non fosse un test così probante. A memoria non conosco amateur che hanno avuto problemi nel superarlo. Un altro discorso invece in campo: più di uno si è dimenticato di applicare in campo quanto appreso nei corsi. Qua sta la sfida: evitare che le regole restino teoriche. Ma per questo non serve un esame.

Mi piacerebbe davvero conoscere il tuo pensiero, tu che l’esame l’hai sicuramente sostenuto e sicuramente passato.

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Esame delle regole, ecco i commenti dei lettori

 

Marco Secci
Buongiorno, gioco da 15 anni e ho impiegato 12 mesi per prendere hcp. Tempo investito benissimo in cui ho potuto apprendere sul campo regole ed etichetta grazie ai compagni di team che mi hanno guidato e insegnato. L’applicazione della teoria avveniva in campo con guida esperta. Esame regole giusto ma trovo sbagliato hcp d’ufficio.


Gianni Marracchi

Più che l’esame delle regole a frenare l’accesso al golf è stato codesto modo di raccontarlo (e mi meraviglio a leggerlo da parte vostra): è stato da sempre fatto passare il messaggio che per giocare a golf servisse un hcp, un esame, fare gare, ma la realtà non è mai stata questa. Per giocare a golf non è mai servito possedere un hcp né fare un esame sulle regole, al più serviva una abilitazione che poteva essere concessa dal maestro o dal circolo. E questo messaggio non è mai stato fatto passare abbastanza. Ancora oggi scrivete che con l’abolizione dell’esame è più facile andare in campo, ma non è così, per andare in campo non è cambiato assolutamente nulla. Sarà forse più facile poter fare gare, ma capite che questo allentamento è sbagliato, perché chi fa gare deve conoscere le regole essendo arbitro di se stesso e al contempo dovendo tutelare tutti gli altri giocatori non presenti nel proprio team.
Quindi se volete fare davvero avvicinare le persone al golf smettete di parlare di corsi, hcp e gare, per giocare a golf non sono necessari. Se poi vorranno fare delle gare avranno la strada aperta, ma devono sapere che non è necessario fare gare per giocare a golf.

Le ho risposto anche su Facebook: non credo di conoscere nessuno che giochi a golf senza avere un handicap. Conosco tantissime persone che si tengono lontane dalle gare per una lunga serie di motivi. Tutti hanno un handicap, qualcuno ci tiene e qualcuno se lo dimentica. (s.l)

 

Marco Vignoli
Sono un giocatore e sono contrario a queste abolizioni di regole e regolamenti allargati. Il golf è uno sport appassionante ma difficile è vero, ma è anche questo il suo fascino. Se si vuole allargare la base dei giocatori, non bisogna togliere esami ,teorici e pratici ( hcp 54 fa ridere….). Bisognerebbe consorziare i circoli, abbassare i green fee e far girare i giocatori, creando indotto.

 

E.O.
Avete mai notato il fatto che tutti conoscono le regole quando devono essere applicate dai compagni di gioco? Quando poi tocca a loro chiedono lumi, nella speranza di trovare interlocutori impreparati o accondiscendenti .

 

Alberto Degli Esposti
Credo che la motivazione di questi cambiamenti sia soprattutto economica! C’era stato un fiorire di presenze che improvvisamente si è stoppato a causa probabilmente della crisi economica che ci ha colpiti…Molti campi vivacchiano e l’esigenza di avere gente in campo finisce per essere prioritaria. Ma così il golf potrebbe perdere quell’alone di “elitarietà” sportiva. L’etichetta, il far play e la conoscenza delle regole del gioco sono state fino ad oggi una delle caratteristico di uno sport, lento, non concitato, rilassante. Resterà così?

 

I. Lor
Sono convinto che, praticando il nostro sport, è più facile apprendere sia etichetta che regole, meglio ancora se hai dei compagni di gioco veterani disponibili ad aiutarti.

 

Stefano Guerra
Già adesso non le ricorda nessuno. Cosi rischiamo il caos totale. E non parliamo dell’etichetta, che si ignora volutamente con ingiustificata supponenza.
Saranno tutti inevitabilmente maleducati, in quanto ineducati. Contenti loro…

 

F.Cannones
Il gioco del golf, fra l’altro, è fatto anche di precise regole che rispettate e sapute applicare valgono spesso anche nella quotidianità fuori dal campo. È vero credo che non vi sia un giocatore che non abbia superato il c.d. “esamino”, tuttavia questo costituiva un momento di applicazione ed impegno che lasciava un segno intimo. Forse non cambierà nulla in peggio senza esame, ma resto dell’idea che il troppo facile può più facilmente portare alla “volgarizzazione” di ogni obiettivo.

 

Virginio Poli
Peccato non fare l’esame delle regole, anche l’etichetta del comportamento e della educazione e cura del campo sono importanti. Prima di poter andare in campo il mio maestro Vergari Elio mi ha fatto morire, avevo persino paura di calpestare il percorsi per rovinarlo….

 

Cristian Bechstein
Tanto con esame o senza se ne vedono di tutti i colori. Spero che nei corsi insegnino come si sta in campo p.es. spiegando che la sacca si mette in uscita dal green, che non si passa col carrello sul fringe fra green e bunker ecc. ecc..

A pencil sitting on a golf score card


PierGiuseppe Babini

Risiedo a Dubai dove ho imparato il Golf. Nessuno mi ha mai chiesto ne di fare un corso delle regole ne tantomeno di dare un esame. In questo Paese ci sono 20 o forse più percorsi internazionali e migliaia do giocatori e centinaia di tornei annualmente. Se uno gioca DEVE essere al corrente dell’etichetta, ma basta leggere due paginette una volta che non si dimentica più, se uno partecipa ad una gara VUOLE conoscere le regole, non serve imporglielo. E comunque io faccio il marshall per European Tour e anche i campioni hanno dubbi sulle regole…

I commenti dei lettori / 2 

Riccardo Gallina
Prima dell’esame delle regole dovrebbero organizzare l’esame del Fair Play è ancora prima l’esame dell’educazione, poi un bel corso ai genitori ( se ancora in vita) dei golfisti sull’onestà. Trovo raccapricciante che tutto ciò che lega il nostro sport alla tradizione e alla storia, stia piano piano sgretolandosi.
Sono italiano e sono fiero di esserlo, mi da un enorme fastidio sentire la frase pronunciata, da più parti :” il golf non è uno sport per italiani “ ma come dargli torto ?

Abbiamo personaggi di spicco del CONI che notoriamente hanno forti problemi tra “score” e aritmetica, insieme a presidenti di Circoli e giocatrici mogli di componenti di commissioni disciplinari.
Ci sono circoli totalmente terrorizzati dai loro bilanci tanto da essere inermi difronte a giocatori tutt’altro che etici e onesti nella condotta del gioco.
Abbiamo un presidente o meglio ex presidente degli US che sale con tutte e 4 le ruote del suo golf car in green ( tanto il campo è il mio!!) ma davvero pensate che il problema sia l’esame ? Il problema è alla radice, il golf è davvero uno sport per pochi. Tanti pensano per questioni di costi o per la possibilità di avere molto tempo libero

La risposta è NO. Il golf è uno sport per pochi perché è solo uno sport per chi se lo merita.

 

Barbara Morelli
Ho giocato per moltissimi anni e vedevo che regole ed etichetta venivano applicate sempre meno e che le scorrettezze aumentavano Potrebbe andar bene solo se le commissioni sportive girassero veramente per il campo a controllare ,ma mi pare che anche quelle si stiano dileguando ,tranne durante certe gare perché interviene il giudice di gara Troppi non si contano i colpi e ecc…ecc… Mi spiace la polemica.

 

Antonio Lepore
L’importante è saperle applicare.

 

Gabriele Giovanni
Sono anch’io d’accordo con te, a volte la maleducazione la fa da padrona.

 

Paolo Fattori
Il mio pensiero è che il golf sono le sue regole e le sue regole sono il golf. Impensabile che un giocatore conosca a fondo le regole (partendo dai professionisti che dimostrano spesso di essere dei somari) ma le 5/6 regole fondamentali che in un giro sono immancabilmente incontrate (area di penalità, bunker, palle mosse, droppaggi…..) si DEVONO CONOSCERE. Il limite dei 50 orari é “interpretabile” ma il disco rosso con fascia bianca orizzontale non si può non sapere cosa significhi.  

 

Donatella Dottorini
Superato l’esame teorico 28 anni fa ( non molto facile) ,ma lo ritengo utile..Nel modo attuale , molto facile dimenticare nel breve periodo.

I commenti dei lettori / 3 

Paolo Scudeletti
Nel 1994 esame durato 40 minuti. Credo sia importante uscire in campo con chi conosce le regole e le spiega di volta in volta prima di affrontare le gare e insegni anche a rispettare il campo che è di tutti i giocatori. Buon gioco!  

 

Enrico Consalvi
È più importante le prove pratiche in campo che quelle teoriche.

 

Pablo Lozada
Le regole da golf potrebbero essere imparate giocando e da corsi che te le spiegano.
All’origine di tutto è l’onestà intellettuale. Si può imparare tutte le regole ma se uno ha una piega disonesta per natura o scelta sarà sempre un inbroglio. Ricordiamo che il gioco del Golf è una sfida con se stesso !
Hai una pallina contro un albero e sei solo…. Dipenderà dell’onestà intellettuale del giocatore di spostarla con un punto di penalità o darli un calcio. 

 

Filippo e Anne
In campo, le regole fondamentali da sapere non sono poi così tante. Il problema enorme è la cosiddetta etichetta: su quello bisognerebbe fare molto di più, e non solo coi neofiti, rieducando chi si muove e si comporta senza alcun rispetto per il campo e per gli altri.

 

Sergio Maccaferri
Ritengo che le regole molti le abbiano dimenticate ho visto fare droppaggi allucinanti, ma ancora peggio l’etichetta è sparita. Dare il passo sarebbe cortesia, in realtà nessuno lo cede. Forse questo sport ha mollato molto anche nel modo di vestire. Forse sono all’antica ma io lo preferivo prima.

 

Renata Bigoni
Ultimamente sui campi da golf manca l’educazione in generale. Ammesso che le persone lo siano vanno istruite su ciò che si può fare o no su un campo da golf spesso scambiato per un parco giochi qualsiasi. Per quanto riguarda le regole del gioco, alquanto “arzigogolate”, le si possono apprendere solo in campo con esempi concreti.
Ho assistito di persona, da parte di professionisti, ad avere perplessità sull’applicazione di una regola. Invece di eliminare un esame sulle regole, rendiamo quest’ultime Poche, Chiare e Applicabili.

 

Roberto Cavallarin
Ottimo.

 

Giuliano Brambilla
Ritengo assurdo che in uno sport in cui si gioca in un ambiente complesso per la gestione della palla, non ci sia addirittura un inasprimento rispetto alla necessità di conoscenza delle regole. Ricordo all’inizio della attività di necessità di approfondimento con testi specializzati della gestione del droppaggio palla in casi particolari ad es. acqua nel bunker etc., con la metodologia per la definizione dell’ area di droppaggio.
Le regole poi se correttamente applicate non sono una coercizione ma un aiuto per il giocatore.
E poi l’ etichetta, anima dello sport, troppe volte dimenticata da insolenti comportamenti in campo (persino arrembaggi col cart nel non rispetto delle distanze di gioco). Rigore, basta allentamento di ogni genere di regola. Per favorire l’inserimento di nuovi giocatori non si devono per forza abbassare le barriere di accesso.
Regole=Rispetto=Educazione
Preserviamo il nostro ambiente dalle pratiche malevoli del vivere quotidiano che nascono proprio da un non adeguata formazione ed educazione al rispetto.

 

Antonella Carparelli
Dio mio, già la maggior parte dei giocatori non conosce le regole….. figuriamoci cosa succederà in campo

 

Maurizio Zanoni
Già ci sono golfisti che non conoscono le regole nonostante un esame superato, ora basta seguire le lezioni per essere abilitati al gioco. Domani forse basterà comprare le mazze per giocare a golf o abitare vicino ad un campo da golf.
Sono assolutamente contrario a questa novità.

 

Luigi Bracci
Purtroppo già da tempo si assiste sempre più a cose in campo e fuori che una volta sarebbero state quantomeno inconcepibili. Il livello dei giocatori in campo è sempre in continuo peggioramento ad iniziare dall’abbigliamento al comportamento in campo.
E allora via l’esame delle regole tanto per quanto sono seguite. Mi dispiace ma non sono d’accordo.

 

Giuseppe Di Natale
Condivido la scelta federale visto e considerato che malgrado l’esame sostenuto e superato non trovo sui campi golfisti preparati e rispettosi sia delle regole che dell’etichetta. Quindi meglio un controllo più accurato sul campo da parte dei giudici.


Gianmario Re Fraschini
 
Ho fatto l’esame delle regole però ho imparato di più sul campo chiedendo in caso di dubbio al marshall. Anche lì però attenzione: non tutti sono preparati bene. Comunque vedo bene questa proposta. Se hai più informazioni sul campo, è più completa la tua formazione. Per l’etichetta o il fair play non ci sono solo insegnamenti, conta solo quello che sei. Onesti e signori non si diventa.


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