Golf in zona rossa, “restiamo uniti e usiamo il buon senso”

E’ un confronto stimolante quello sul golf in zona rossa. Oggi pubblico l’intervento di Vincenzo Fiordelisi, manager affermato, molto attivo nelle attività sociali legate allo sport, giocatore e, tra l’altro, presidente di un circolo di golf.

Golf in zona rossa senza furbetti e privilegi

di Vincenzo Fiordelisi

Si è aperto un bel dibattito sul Golf in zona rossa. Ogni individuo ha una sua posizione.  Tutte sono valide e ben argomentate con punti di partenza diversi ma altrettanto corretti e inconfutabili. Ed allora chi ha ragione?


Chi sostiene che ci sono delle regole da rispettare ha perfettamente ragione ma io penso che i circoli che rimangono aperti lo fanno proprio rispettando quelle regole che sono state imposte. E’ ora di finirla di pensare che ci siano sempre i soliti furbetti, anche perché se non rimane aperto nessun circolo come fanno ad allenarsi coloro che ne hanno diritto? E sottolineo che coloro che ne hanno diritto sono ben individuati nel DPCM e nelle circolari della Federazione alle quali tutti si devono attenere. Per cui nel rimanere aperto rispettando le regole cosa c’è di sbagliato?

C’è poi chi sostiene che occorre rimanere chiusi perché lo spirito della zona rossa è quella di evitare spostamenti. Indubbiamente una interpretazione validissima, ma penso anche che il DPCM e il decreto abbiamo lasciato aperte alcune porte per lo sport (vedi i runner, la bicicletta ed altre opportunità di sport individuali) proprio perché si rendono conto di quanto lo sport sia fondamentale per lo stato psichico e fisico dell’uomo (“mens sana in corpore sano”). Mai come ora questo detto è più valido che mai.

C’è poi chi sostiene che occorre stare chiusi per solidarizzare e nel rispetto di coloro che non possono categoricamente aprire. Anche qui, in coscienza come dare torto a questi pensieri?

Non cercare sempre colpevoli

Io penso che la soluzione sia il buon senso. Ognuno ha una posizione diversa, ma non deve credere che la propria sia per forza quella giusta, in quanto le motivazioni alla base di ogni posizione sono altrettanto valide e corrette.

In coscienza io penso che ognuno dovrà fare quello che ritiene essere giusto per il bene della società, dell’individuo e di questo meraviglioso sport, senza colpevolizzare qualcuno che la pensa o agisce in maniera diversa. Tutto questo sempre rispettando le regole.

Capisco anche coloro che sono preoccupati dell’immagine del golf. D’altronde togliere l’etichetta di sport di privilegiati è difficile. Voglio ricordare che il tennis ha aperto all’agonismo già diversi mesi fa, così come altri sport individuali, come anche il calcio dove stanno facendo passare come di interesse nazionale i campionati di Eccellenza che sono palesemente giocati da dilettanti. A questo punto siamo sicuri che è il GOLF ha dare l’immagine sbagliata? Siamo certi che rimanere chiusi migliori l’immagine del GOLF? Non sarebbe forse meglio tutti insieme evidenziare gli aspetti positivi psico-fisici e di distanziamento sociale che questo sport permette?

Tante domande sì, alle quali ognuno potrebbe dare una risposta diversa con tante argomentazioni valide. Quello che mi sento di dire è, usiamo il buon senso e cerchiamo di rimanere uniti.


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17 risposte a “Golf in zona rossa, “restiamo uniti e usiamo il buon senso”

  1. Presidente Fiordelisi mi fa molto piacere sentirle dire che il Circolo può rimanere aperto per coloro i quali si devono allenare per le Gare Federali e che sul campo troveremo solo atleti di livello nazionale effettivamente iscritti a quelle gare ed effettivamente interessati a parteciparvi realmente; non soci del Club che hanno fatto in fretta e furia la visita agonistica, che firmano una dichiarazione mendace e che mai e poi mai hanno intenzione di partecipare alle competizioni previste dal Coni/FiG. La invito, se dovesse verificare casi palesemente lampanti a far presente ai furbetti di turno che così prendono in giro noi golfisti leali e la nostra comunità intera.
    Grazie per la precisazione

  2. con la prenotazione delle partenze si regolamenta facilmente l’accesso al campo evitando gli assembramenti e il rispetto delle distanze nel nostro gioco sono palesemente più che rispettate per cui considero le limitazioni non condivisibili

    • si però nemmeno il divieto a Mario che vuole andare a trovare la sua Maria che abita nell’altro paesino a 5 km è condivisibile e alla fine ognuno ha i suoi ottimi motivi per sentirsi ingiustamente danneggiato dai vari dpcm che hanno sparato nel mucchio
      adesso penso al vaccino, il golf tornerà

  3. Grazie Maurizio, è proprio quello che intendevo io. Sappiamo tutti benissimo che ci saranno e ci sono già stati i furbetti che si iscriveranno alle gare come quelle di Cervia ben sapendo che mai e poi mai potranno parteciparvi. Formalmente sono in regola ma stanno prendendo per i “fondelli” tutti noi giocatori leali e la comunità territoriale tutta. Mi fa male, molto male, pensare che alcuni Presidenti abbiano permesso il compiersi di questa farsa. Senza fare nomi vorrei fare un plauso a quei Presidenti che NON si sono prestati a questo raggiro.

  4. Ok la sicurezza e il buonsenso, però alla fine un socio ordinario di un circolo paga comunque una quota annuale piena che a causa delle restrizioni imposte non ne usufruisce al 100%. Non è secondo Lei un danno?

    • Gentile DFG,
      è sicuramente un danno pagare un’iscrizione e non poter giocare. La responsabilità non è in capo ai circoli o alla Federazione: è una pandemia, una cosa mai vista e che mai vedremo. Senza la sua quota il circolo non paga dipendenti, non fa manutenzione e di fatto si spegne. Di certo con la sua quota il circolo potrà restare aperto e offrirle alcuni vantaggi, come un certo numero di green fee, scontistica varia, convenzioni con campi vicini.

    • I vaccinati sono:
      -ottantenni
      – medici ed infermieri
      – professori ed insegnanti
      – furbetti, notai ed avvocati.
      Perché io che sono giovane e sano devo stare in casa con queste splendide giornate di sole e la categoria di cui al punto “3” deve godersi il campo aperto e perfettamente manutenuto anche grazie alla mia quota?

      Il patentino da vaccinato potrà diventare realtà solo quando sarà finita la Campagna vaccinale e chi avrà legittimatene scelto di non vaccinarsi sarà penalizzato su alcune cose (cinema, teatro, stadio, viaggi, palestre, golf).
      Ora la trovo una provocazione poco divertente ed offensiva

    • Mi sono spiegato male, alla luce delle regole in essere NON possono giocare nè i furbetti agonisti hdcp 18 nè i furbetti che hanno saltato la fila del vaccino nè i privilegiati delle lobbies degli avvocati notai e giornalisti che hanno ricevuto in dono un vaccino del tutto inspiegabilmente.
      Per non essere frainteso io trovo che la regola che ci chiude in casa sia assurda ma la rispetto.

    • Approvo pienamente quanto scritto sono golfista da sempre e per rispetto del decreto non vado a giocare, siamo in zona rossa e il decreto dice STAI A CASA…..!!!!!!!! Inoltre se vieni fermato dalle forze dell’ordine vagli a spiegare che vai ad allenarti per una gara a carattere nazionale.. ti fanno una bella multa e poi vai a discute con il giudice di pace e la federazione ti manderà i sui avvocati…….Ho deciso resto a casa e se necessario andrò a fare il giro dell’isolato. Aspetto prima di essere vaccinato la pelle e mia.

    • Condivido in pieno l’asserzione di Gianni “ ridicole e truffaldine le condizioni della Federazione”. I responsabili della Federazione che hanno contribuito ad emanare queste istruzioni dovrebbero vergognarsi mentre mi astengo dal commentare il comportamento degli agonisti furbetti.
      Maurizio

  5. Ritengo che già la soglia di hcp 18 per individuare gli “agonisti” fosse molto discutibile, ma ora la soglia di 36 mi sembra veramente ridicola. Essa non non serve certo ad individuare gli agonisti (fra l’altro fine a qualche anno fa era la soglia che veniva attribuita d’ufficio) e penalizza senza una plausibile giustificazione chi come me ha iniziato a giocare da pochi anni e deve far gare per abbassare l’hcp. Quindi o si limita effettivamente la pratica ai soli agonisti o la si consente con le dovute precauzioni a tutti i tesserati. Anche noi paghiamo la tessera federale e la quota (talvolta considerevole) sociale al pari del Sig. Tizio “agonista di interesse nazionale” che ha hcp 30, 31 o 36 etc.
    Quindi sono molto deluso ed amareggiato per questi provvedimenti discriminatori e privi di ogni giustificazione logica e giuridica e a dir proprio incomprensibili.

  6. Buongiorno, con il nuovo decreto decorrente dal 7 al 30 aprile cambia qualche cosa in zona rossa?

    “Sono sempre chiuse le palestre e i luoghi di sport non agonistico, che siano al chiuso o all’aperto. Per le attività agonistiche, per evitare assembramenti, ogni struttura deve individuare un numero massimo di ingressi.”

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