Perché golf e business sono sinonimi negli Stati Uniti

Golf e business, chi meglio de Il Sole 24 Ore poteva fare i conti i tasca al mondo del golf? Il quotidiano finanziario nei giorni scorsi ha pubblicato un lungo servizio sull’industria del golf internazionale. Ecco qualche spunto.

Da Mastercard a HSBC: tutti vogliono il golf

Dietro al grande golf mondiale ci sono i colossi bancari e finanziari. Prendiamo ad esempio Mastercard che versa 36 milioni di dollari in quattro anni per sponsorizzare l’Arnold Palmer Invitational (esatto: quello vinto da Francesco Molinari). Dal 2017 al 2022 il gruppo è partner del PGA Tour, sborsando circa sei milioni di dollari. Tra un tour e l’altro, Mastercard è sponsor di Rose e di McDowell.

Da Londra risponde adeguatamente HSBC: la banca paga otto milioni di dollari l’anno per assicurarsi il circuito World Golf Championship. Non male vero? E non finisce qua: 12,5 milioni finiscono nelle case dell’Abu Dhabi Golf Championship (accordo di cinque anni). Come Mastercard, tra un circuito e l’altro, HSBC sostiene diversi tour minori.

Un altro colosso della finanza Wells Fargo (una delle quattro banche più grandi degli Stati Uniti) versa 48 milioni di dollari in cinque anni per il Wells Fargo Champioship, con sede a Quail Hollow, a Charlotte (Nord Carolina). Su questo campo si giocherà l’anno prossimo la Presidents Cup: per questa competizione i main sponsor sono Rolex e Citibank (3 milioni di euro l’anno).

Golf e business: ecco i numeri Usa

Guai a stupirsi di un simile giro di dollari intorno al golf. Questo settore è capace di generare direttamente circa 200 miliardi di dollari. Di questi oltre 13, secondo “World Golf Report 2019”, sono legati al mercato delle attrezzature e dell’abbigliamento di settore.

Questo sport può essere business puro. Ne sanno qualcosa negli Stati Uniti dove un posto di lavoro su 75 è influenzato dall’industria del golf. Un mondo – quello che in Italia non si è ancora capito fino in fondo – capace di creare un impatto quantificato in 176 miliardi dì dollari.

Golf e business

AUGUSTA Tiger Woods all’Augusta National Golf Club nel 2019 (foto di Andrew Redington/Getty Images/AFP)

La Georgia, terra del Masters Tournament, vanta 538 campi e garantisce 57mila contratti di lavoro a tempo indeterminato. Il golf impatta sull’economia dello Stato per 2,4 miliardi di dollari.

In generale, gestire i 15mila percorsi da golf in territorio americano ha registrato entrate per 33,3 miliardi di dollari tra quote, green fee, noleggio di golf car o attrezzatura e food & beverage.

Ah dimenticavo: il turismo a stelle e strisce, tramite il golf, ha generato 25,8 miliardi di entrate (fonte Forbes).

… e quelli inglesi

Nel Vecchio Continente fermiamoci al Regno Unito perché qua le cifre fanno girare la testa. Stando ai dati del Sole 24 Ore il valore aggiunto dell’industria legata al golf era di 5,162 miliardi di sterline già nel 2014. I posti di lavoro erano 74.480: uno su tre è direttamente assunto dai circoli.


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