Federgolf “non porrà obiezioni” a chi vuole riaprire – La responsabilità sarà dei circoli

Barra dritta in Federgolf sulla fase 2 del golf. La Federazione ha di fatto ribadito la sua linea: il via libera per il nostro ritorno in campo dovrà arrivare dal governo che deciderà in base al parere del Comitato Scientifico sulle misure di sicurezza previste per il golf. E’ questa la chiave di lettura, secondo me, della lettera firmata da Franco Chimenti e indirizzata a tutti i circoli italiani in data 5 maggio 2020.

Il passaggio più importante nella lettera di Federgolf

Il passaggio più importante nella lettera di Federgolf

La missiva rappresenta il resoconto della videoconferenza della Consulta Federale tenutasi lunedì e alla quale hanno preso parte consiglieri federali, presidenti di comitati regionali e delegati.

Il succo della lettera è nella parte finale che riporto integralmente qua sotto.

Per rispondere ai vostri numerosi quesiti posti sulla ripresa del golf per tutti gli altri giocatori e alla possibilità di consentire a questi ultimi l’accesso agli impianti sportivi per la pratica e il gioco del golf, la Federazione non porrà obiezioni ai Circoli che decidessero di riavviare le proprie attività sociali e sportive nel rispetto delle legittime prescrizioni nazionali e locali e con la massima responsabilità sociale.

 

Restringo il cerchio: la Federazione non porrà obiezioni è la dicitura chiave del documento di Chimenti. Attenzione alle parole messe nero su bianco: non porre obiezioni non significa essere favorevole oppure non essere contraria a.

Federgolf non può perseguire nessuno

Cerco di essere il più chiaro e diretto possibile. La Federgolf è organismo di diritto pubblico e non un organo di polizia. Oggi la Federazione dice che non si opporrà ai circoli intenzionati a riaprire. Perché? Perché non può, non ha i poteri per imporre a un soggetto privato come un circolo di golf di non alzare la saracinesca. Federgolf non può perseguire niente e nessuno. Chimenti ha una linea (“decide il governo”) e l’ha condivisa con tutti i circoli italiani. Poi ognuno può comportarsi come meglio crede ma assumendosene la responsabilità. 

Se il circolo privato PincoPallo, sentito il proprio avvocato, decide di riaprire lo fa sotto quindi la sua piena responsabilità. Se PincoPallo intravede nel Dpcm di Conte del 26 aprile (o dall’ordinanza regionale laddove sia stata emanata) un passaggio che gli consente di far giocare a golf è liberissimo di farlo. E di quella decisione e di tutto quanto avverrà dopo nel circolo ne risponderà. (s.l.)

LA LETTERA INTEGRALE E’ DISPONIBILE SUL SITO DI FEDERGOLF

Sarah Hoffman lascia il golf pro e diventa infermiera anti-Covid

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21 risposte a “Federgolf “non porrà obiezioni” a chi vuole riaprire – La responsabilità sarà dei circoli

  1. Credo sia giusto aspettare il via libera ufficiale del Governo per non incorrere in clamorosi autogol. Il nostro sport non gode di popolarità presso il grande pubblico (populista) che ci vede come ricchi privilegiati; dovessimo riaprire “a capocchia” e risultassimo poi un nuovo “focolaio” di contagio saremmo finiti, falliti; ce la farebbero pagare. Non intendo dire che il golf sia pericoloso per il contagio anzi la ritengo un’attività a rischio quasi zero ma è innegabile che la maggioranza dei nostri giocatori è vecchio e quindi più soggetto al contagio (probabilmente in famiglia “grazie” a nipoti e nipotini).
    Detto questo trovo scandaloso che si sia consentita la ripresa del jogging prima del golf quando è scientificamente provato che lo sforzo fisico intenso e prolungato della corsa rappresenta un moltiplicatore esponenziale della carica virale; vedasi il caso del paziente “uno.
    Un altro moltiplicatore esponenziale del virus è dato dalle funzioni religiose;infatti riapriranno prima le chiese e le moschee del nostro “impopolare” sport…..
    Un saluto a tutti

    • Scusa Corrado, ma dove hai letto di questa fantomatica prova scientifica sul fatto che lo sforzo fisico intenso sia un moltiplicatore esponenziale della carica virale?

      Esiste solo un’ipotesi di chi ha preso in cura il paziente “uno” (che tanto “uno” forse non era, dato che stanno saltando fuori un sacco di casi precedenti…forse addirittura da dicembre) e solo perché la persona aveva partecipato ad una maratona prima di essere ricoverato. Non c’è alcuna prova definitiva, anche perché ormai si trovano online una serie di articoli decisamente contradditori tra loro.

      Prima erano colpiti solo gli anziani con patologie. Poi anche quelli senza. Poi i fumatori. Poi forse la nicotina aiuta a non aggravare la situazione. Poi chi pratica sport (a dire il vero quasi tutti gli atleti che sono risultati positivi non hanno avuto conseguenze gravi). Poi i ragazzi sono sempre immuni. Poi no. Poi per fortuna che i bambini si salvano. Poi no, sindrome di Kawasaki.

      Insomma sintetizzando, dopo due mesi di articoli letti sui principali quotidiani online, il quadro della situazione si può riassumere leggendone uno dei più recenti, pubblicato oggi (sul Corriere)…gli scienziati brancolano nel buio anche solo per capire come mai alcune zone del mondo siano state più colpite, mentre altre no. Figuriamoci se hanno capito con precisione quali sono le persone più esposte o quelle meno (eccetto, direi, quelle che già versano in condizioni precarie).

      • Caro Igor, evidentemente sei un runner e come tale tendi a sottostimare i rischi della tua attività motoria (vedasi assembramenti da ora di punta in Martesana, Navigli etc).
        Anche oggi sul Corsera è ribadito che stare in scia tra corridori è pericolosissimo. La distanza corretta sarebbe 20 metri (fonte: Eindhoven University of Technology e dell’Università di Lovanio).
        Ma lasciamo perdere le polemiche visto che siamo in ambito golf ed io tendo a difendere il mio sport come tu la tua attività fisica.
        Un saluto

        • Caro Corrado, non sono un runner…o meglio, amo fare un po’ di jogging (ed un po’ di pesi) solo per completare l’allenamento golfistico, sperando tra l’altro di riprendere proprio a giorni per smaltire il fermo semi-imposto da questi due mesi di lockdown.

          Ciò detto, mi piace sempre spezzare una lancia in favore degli amici runner veri e propri perché ho provato, ad esempio, un enorme fastidio verso la presunta caccia all’untore partita nei primi giorni di marzo. Una cosa raccapricciante, senza alcun senso logico.

          Avendo letto un’infinità di articoli in questo periodo (dato che il tempo libero abbondava), ho trovato notevoli conferme alle mie osservazioni logiche, mentre si assisteva quasi inermi al paradosso di criminalizzare l’attività sportiva, dopo che ci hanno detto e ribadito per secoli come sia fondamentale per migliorare le difese immunitarie.

          Ma oiù nello specifico, visto che parliamo di runner, immaginavo che tu tirassi fuori il famigerato studio olandese, ad oggi l’unica simulazione “forzata” nei confronti del jogging (e della bici, dato che mi sembrano sempre loro gli autori della simulazione per chi pedala…infatti tu riporti la corretta distanza desunta da quest’ultima, ovvero 20 metri tra ciclisti).

          Ebbene, quella simulazione mostra solamente la direzione del respiro (e quindi di eventuali, famigerate goccioline di covid19) durante l’atto della corsa. Quello che non tratta, però, è la parte più importante, ovvero la carica virale necessaria per fare in modo che ci si ammali di brutto.

          E credimi, se vuoi ti posso linkare articoli ben più interessanti e completi sull’argomento. Perché ci sono un’infinità di casi (soprattutto in ambienti al chiuso) dove il rischio di ammalarsi è maggiore, infinitamente maggiore del semplice stare in scia (o incrociare) per qualche secondo a chi corre. Certo, se ti ci piazzi proprio dietro per diversi minuti magari il discorso potrebbe cambiare…ma stiamo estremizzando tanto.

          Prima di chiudere l’intervento, ricordo pure come gli atleti siano, ad oggi, le persone meno colpite dai sintomi gravi che sembrano derivare da questo virus (specialmente la polmonite interstiziale). Questo lo dico avendo controllato i rapidi miglioramenti degli sportivi risultati positivi, a fronte soprattutto della popolazione più sedentaria. Sarà un caso? Io questo non creTo. Il vecchio adagio di praticare sport per stare bene è ancora valido.

    • Se c’è distanziamento sociale (1 o, meglio ancora, 2 metri) non è necessaria la mascherina…anche perché voglio vedere chi giocherà eventualmente sotto il Sole di giugno o luglio (a 30°) x 5 ore con la mascherina.

      • vero, e aggiungo, dopo aver fatto 18 buche di quelle belle sali e scendi….senza car….e senza doccia….ma io dico….riaprire spogliatoi pure…la doccia uno x volta. stop.

        precauzioni eccessive secondo me

  2. Concordo sul lavarsi le mani, vergognoso. Poi si deve dimostrare con prove la correlazione fra eventuale focolaio e un golf club dove ai gioca a golf sparsi in 70 ettari..

  3. Pessima presidenza, senza prese di posizioni e giochi forza per far valere le proprie ragioni scaricando responsabilità a club che la tengono in piedi.
    La loro fortuna e l’obbligatorietà del tesseremento.

  4. Barra dritta in Federgolf sulla fase 2 del golf, ovvero me ne lavo le mani come Ponzio Pilato ed aspetto che il governo si decida…un governo che già di suo decide ben poco, tra l’altro (demandando, in questo periodo, un sacco di scelte agli scienziati del comitato tecnico scientifico…saranno mica come il prode inglese Ferguson, beccato a disattendere le indicazioni che continuava a rivolgere a tutto il popolo anglosassone?). Andiamo bene, andiamo proprio bene! Le previsioni odierne del PIL italiano per il 2020 sono agghiaccianti!! Dimettetevi tutti!!!

  5. Ma non aveva detto che scriveva lui al governo? Che razza di comunicato è?! Si prenda le sue responsabilità non solo per aumentare la tessera fig..

  6. I circoli sono privati. Devono e possono fare, tenendo le ovvie precauzioni, quello che vogliono.
    La federazione non serve a nulla.
    Bisogna eliminarla , è totalmente inutile, anzi dannosa e inconcludente

  7. che pagliacciata….ma io dico…riunirsi intorno a un tavolo, chi di dovere, e decidere o si o no di riaprire…specie nelle regioni meno colpite dal covid….ma possibile che per prendere una decisione chiara in un senso o nell altro devono passare giorni o settimane?…hai dato delle disposizioni, anche per fare running, la distanza etc….il golf è all aria aperta….club house chiuse, spogliatoi chiusi….punto…si riapre.
    che palleeeeeeeeeeeeeeeeeee

  8. Questo non fa che evidenziare la debolezza di una federazione incapace e forse un po datata che si basa su principi e status quo obsoleti !
    Ad es. nelle due provincie di VERONA e VICENZA, pur essendoci numerosi e prestigiosi circoli, non viene effettuata da anni nessuna gara agonistica di alcun tipo (escluse le gare giovanili); ovviamente ciò ha anche un risvolto mediatico errato, favorendo sulle testate giornalistiche locali eventi ricreativi o di circolo a dispetto del golf agonistico, in quanto totalmente assente.
    Ovviamente situazione analoga la si può avere in molte altre province e regioni del bel paese, ma la FIG avendo come obiettivo lo sviluppo del golf come sport agonistico (interesse federale) e non solo come gioco ricreativo (interesse privato), sarebbe opportuno desse una più ampia possibile offerta agonistica con conseguente risalto mediatico.

    a tal fine avrei alcuni suggerimenti:
    – portare ad offrire almeno una gara per anno tutti i circoli con caratteristiche appropriate, usando incentivi che potrebbero essere fiscali, economici, burocratici, etc.
    – diminuire la tassa gara, gli attuali 100/120 € (50/60 x minori) per gare 36/36, 54/54, etc essendo il green fee gratuito.
    – dare maggior risalto mediatico alle gare agonistiche di tutti i tipi, ad es. pubblicando sui social federali i vicintori di tutte le gare e non solo i campionati nazionali, etc.

    Tutto ciò al fine ultimo di aumentare la domanda e l’offerta agonistica, incentivando molti low handicaps ora lontani dall’aspetto agonistico del gioco (la maggioranza dei praticanti non conoscono nemmeno l’esistenza delle gare agonistiche o le considera “pericolose”) per sviluppare il nostro amato SPORT.

  9. Ciò che non comprendo è che la decisione è lasciata alle regioni a livello locale. Ad esempio, in Lazio non sì può giocare, in altre regioni sì.
    che senso ha quindi la Federgolf, il governo, è così via ?
    Oltre, alle già citate ragioni di business (minori entrate rispetto a costi costanti), se giocare a golf è rischioso sotto il profilo del contagio, lo dovrebbe essere a livello nazionale…

    • Buongiorno Ivo, la pericolosità del golf è pressoché zero in tutta Italia. Il governo aspetta l’ok dai tecnici e prima o poi darà ok al golf amateur nei centri sportivi (ossia circoli). Oggi gran parte delle regioni dicono si’ al golf ma non aprono i centri sportivi. Per assurdo lei può giocare al parco pubblico ma non al suo campo in Lombardia. Fin quando Conte non sblocca tutto…

      • Purtroppo è lasciato a livello locale la decisione della riapertura dei Circoli del Golf. Infatti il mio dubbio è proprio legato al fatto che in alcune regioni non si può giocare, mentre in altre sì.
        Se il rischio è pressoché zero, ovvero sono i circoli che devono garantire questo, perché la decisione è così disomogenea ?
        Intanto attendiamo il 18 maggio, chissà mai che riusciremo a rigiocare… Peraltro il 18 maggio dovrebbe essere la data di riapertura delle palestre nel Lazio. Zingaretti dovrebbe spiegare perché le palestre sono equiparate ai Circoli del golf in quanto rischiosità

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