Golf e coronavirus, in Spagna si riparte così

Il premier Pedro Sanchez ha presentato il piano di deconfinamento per l’uscita della Spagna dall’emergenza. Il piano verrà articolato non per date prefissate ma per obbiettivi epidemiologici da raggiungere: numero di contagi, decessi, capacità di isolamento e test dei casi sospetti.

Spagna

La copertina del protocollo spagnolo


Si tratta di un piano in quattro fasi della durata minima di quindici giorni ciascuna, da applicarsi non in modo uniforme su tutto il territorio ma per province o unità territoriali, dettaglio che viene delegato alle differenti comunità autonome (Regioni).Confermato l’obbligo di mascherina fino a che non sia disponibile un vaccino o una cura terapeutica contro il coronavirus.

Il vademecum è scritto in spagnolo ma facilmente intuibile a tutti.

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Franco Chimenti: ci hanno impedito di giocare, il golf riparta l’11 maggio

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5 risposte a “Golf e coronavirus, in Spagna si riparte così

  1. Questo dimostra che, volendo, si poteva ripartire anche in Italia ma noi purtoppo abbiamo una Federazione inesistente e costosa

  2. SPAGNA : 273 mila affiliati; principale destinazione golfistica turistica a livello mondiale. 80 campi solo in Costa del Sol.
    ITALIA: Giochiamo in 4 gatti, a livello turistico le nostre punte di diamante sono il Verdura Golf (distrutto dalle mareggiate un mese si ed uno anche), Borgo Egnazia (destinazione per star del cinema e maraja indiani) e Donna Fugata (Fallito).
    Forse la motivazione per la quale il golf da noi non è in pole position nella gerarchia delle priorità della ripresa è dovuto anche al fatto che non conta praticamente nulla a livello di PIL.

    • Spagna “principale” destinazione golfistica a livello mondiale? Diciamo una delle più importanti, di certo non la principale. Ad ogni modo non è un mistero che i numeri contino e, dall’alto (anzi, dal basso) dei nostri 90.000 tesserati scarsi è normale che non si venga ascoltati. Anzi, forse non si viene proprio considerati…lo stesso destino che tocca praticamente a tutte le discipline sportive per la quasi totalità del tempo (escludiamo vittorie sorprendenti e/o le Olimpiadi), se si esclude il calcio. In Italia purtroppo funziona così, lo si dovrebbe ben sapere. Manca la cultura sportiva, manca da sempre!

  3. Sentir parlare della Spagna, dove vado ogni anno a giocare, è come ficcare il coltello in una ferita.
    In Italia il golf non si è mai sviluppato solo per colpa propria.
    Troppi circoli, per decenni, hanno contribuito a farlo ritenere un divertimento per ricchi scemi ed i risultati si vedono.
    Adesso abbiamo una Federazione che, invece di illustrare come questo sport sia, in termini di contagio, uno dei più sicuri
    (per le automatiche distanze che si tengono tra giocatori e per il fatto che ognuno, gelosamente, usa la propria attrezzatura)
    si va ad impelagare addirittura dicendo che si terranno distanze di tre metri tra una postazione e l’altra nei campi-pratica.
    Ma quando mai le postazioni nei driving-range sono state più vicine?
    Con questi dirigenti i circoli, che già non navigano in acque floride, chiuderanno i battenti con buona pace dei Presidenti Federali a vita.

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