Coronavirus e golf, cambia tutto? Non s’imbuca, doppio guanto, score senza firma, niente asta…

Temo che per un bel po’ dovremo scordare quel bellissimo suono pulito della palla che rotola in buca. Coronavirus e golf andranno di pari passo per parecchi mesi e, ad esempio, infilare la mano nella buca sarà vietato. Il golf del futuro – temo – sarà molto  diverso da quello giocato sino ai primi di marzo. Di seguito tutte le possibili novità che circolano in Rete.
Coronavirus e golfSalute e sicurezza sono le priorità nella fase 2 dell’intera umanità post-virus. Figuriamoci se il golf potrà rischiare e chiamarsi fuori. Il coronavirus cambierà il golf perché si dovrà giocare in modo sicuro e garantire la salute degli addetti ai lavori (segreteria, pro shop, green keeper…).

Il nuovo golf: se non ora quando?

Di ufficiale non c’è ancora nulla, di ufficioso anche troppo. In giro per la Rete se ne leggono di tutti i colori ma il fatto che da più parti si aguzzi la mente per giocare una volta circoscritta l’emergenza è indice, a mio giudizio, di due fattori. Primo: c’è tantissima voglia di golf. Secondo: il mondo del golf (circoli, organizzatori, turismo, federazioni…) non può stare fermo ancora a lungo.

Ho cercato di mettere nero su bianco tutte le novità trovate in giro per la Rete. Alcune sono facili da realizzare, altre utopistiche. Alcune (vedi il doppio guanto) escludono di fatto molte altre. Non ho la sfera di cristallo per dire oggi quali verranno adottate da Federgolf.

 

Doppio guanto

L’uovo di Colombo. Indossare due guanti è la vera panacea anti-contagio per giocare a golf. E’ di gran lunga la protezione più sicura,
Golf e coronavirus

I guanti andrebbero indossati prima del ritiro dello score e tolti dopo averlo infilato in un’urna, a 18esima buca finita. Usura e lavaggio frequenti vanno messi in conto. Se ne compreranno due paia in più a stagione ma il gusto di giocare in sicurezza val bene… un guanto.


 

La buca

Chi tocca la pallina in buca si contagia: è quanto emerge scorrendo l’universo social legato a coronavirus e golf. Sicuramente si tratta di un’esagerazione ma infilare la mano (senza guanto) dove l’hanno messa decine di altre persone non è salutare di questi tempi. Tante le correnti di pensiero su come ovviare.

Coronavirus e golf

A sinistra il “tubo” in buca, a destra il Pvc (Foto Twitter).

C’è chi non vuole avvicinarsi alla buca: ecco dunque spuntare una spugna da piscina (il cosiddetto “tubo” usato per rimanere a galla) da sezionare e infilare fisicamente dentro la coppa della buca. In tal caso la pallina cadrebbe sì dentro ma non fino in fondo: di conseguenza niente mano dentro la buca e niente rischio. La stessa soluzione si ottiene sezionando un tubo in Pvc: la palla supera il bordo, rotola dentro ma non fino in fondo. La ratio sta nel salvaguardare forza e precisione del putt.

 

Coronavirus e golf

Basta colpire questo supporto e il putt verrà dato (Foto Twitter)

Altro punto di vista: la buca viene “difesa” da una corona esterna sempre in Pvc. Si considera data la palla che tocca la corona: che la palla si appoggi di misura o che rinculi di potenza poco importa. Ratio opposta a quella precedente: l’importante è toccare. Si tratta di una ipotesi estrema perché il bello è imbucare dosando, appunto, forza e precisione.

 

Coronavirus e golf

Foto da Facebook (profilo di Alessandro Dinon).

Altro approccio possibile al problema-buca in tempi di coronavirus e golf: niente materiale posticcio dentro o intorno ma un grosso cerchio disegno col gesso con la buca al centro. Quando la pallina entra in quel cerchio il colpo si considera dato. Esiste anche una variante: se la pallina entra nel cerchio distante un metro dalla buca si marca un solo colpo. Se la palla finisce in un secondo cerchio a cinque metri si segnano due colpi. Fantagolf ? Forse ma non del tutto.

Addio ai nearest to the pin: chi si fida a toccare il metro per misurare la distanza?


 

Le palline

Da sempre possibili vettori di qualsiasi tipo di virus, le palline da golf ora diventano ancora più pericolose. Vietato passarsele e/o scambiarsele. Non si potranno più lavare prima di un tee shot. Quelle del campo pratica andranno sanificate spesso (meglio toccarle solo con i bastoni).

Non tutto il male vien per nuocere: con la paura di un possibile contagio magari a qualcuno passerà la voglia di chinarsi a terra e infilarsi in tasca di nascosto la palla di qualcun altro.


 

I bunker

I rastrelli saranno sicuramente banditi da ogni campo del regno del golf. La sabbia del bunker potrebbe venir sistemata dal giocatore con il piede oppure con un bastone.

Qualche circolo a stelle e strisce ha pensato bene di chiudere fisicamente l’area del bunker: chi vi finirà dentro potrà droppare all’esterno senza avvicinarsi alla buca e senza colpo di penalità.


 

Lo score e la doppia firma

Vietato scambiarselo con un altro compagno di flight e, soprattutto, guai a riconsegnarlo al legittimo proprietario a fine giro. Secondo i ben informati scomparirà l’obbligo della doppia firma: il marcatore, dopo aver letto i colpi al giocatore, siglerà lo score e lo infilerà in un’apposita urna. Il giocatore non sarà tenuto a firmarlo.

Il pagamento migliore sarà quello effettuato online prima di partire per il circolo. In questo caso lo score verrebbe distribuito sul tee della 1 dallo starter o da un addetto con guanti e mascherina. Da evitare il passaggio in segreteria.


 

Niente assembramenti in campo, in segreteria, in…

Assolutamente vietata la presenza di due o più team a bordo tee in attesa della partenza. Con ogni probabilità spariranno le panchine lungo il percorso. Con spogliatoi ancora off limits il consiglio è di uscire di casa già vestiti per giocare e di cambiarsi le scarpe in auto, nel parcheggio. E ancora: meno gente ci sarà contemporaneamente in campo pratica meglio sarà. Ognuno si porti il gel sanificante da casa.

Coronavirus e golf

Foto di 272447 da Pixabay

In tempi di coronavirus e golf sarebbe ideale (ma utopistico) ridurre il numero di giocatori di un team. Già scendere da quattro a tre sarebbe un grosso passo in avanti. In ogni caso le partenze dovranno essere ben distanziate.

Non spaventiamoci se all’ingresso del circolo ci verrà provata la temperatura corporea.

Discorso a parte meritano clubhouse, segreterie e pro shop. La clubhouse come la intendiamo ora potrebbe essere quella dalla ripartenza più difficile. Essendo luogo di incontro e punto di ristorazione ad oggi urgono per lei norme precise oltre al distanziamento sociale.

In segreteria potrebbero spuntare plexiglass per separare personale e clienti. Il green fee e il resto andrebbe pagati online o comunque con la carta di credito (anche senza firma). Sia in segreteria che al pro shop gli ingressi saranno contingentati.


 

L’asta della bandiera

La prima reazione dell’amateur, dopo la diffusione dell’allarme per coronavirus e golf, è stata semplice: “Non toccherò mai più l’asta”. Introdotta nel 2019 l’opzione di lasciare l’asta al suo posto è diventata oggi così fondamentale che da opzione potrebbe diventare obbligo. Se passasse l’obbligo di lasciare la bandiera nella buca si eviterebbe buona parte dei rischi.

Nel frattempo si potrebbe pensare a una buca realizzata sempre mel centro del green, così da renderne superflua la segnalazione tramite bandiera. Oppure la buca potrebbe essere “evidenziata” da un cerchio in gesso visibile da lontano.

Coronavirus e golf

La mappa allo Sweetens Cove Golf Club (foto Twitter)

Nel Tennessee, allo Sweetens Cove Golf Club, hanno salvato capra e cavoli: niente bandiera e due buche per ogni green, una difficile e una facile. A seconda della gara la palla va imbucata nella ‘difficile’ o nella ‘facile’. La posizione delle due buche è segnalata in una mappa.

Online la ditta Falcon Golf vende questo dispositivo per raccogliere la pallina imbucata senza toccare l’asta e senza toccare la buca.

 

Golf car e carrelli

In nome del distanziamento sociale sarà vietato condividere il car con un altro giocatore a meno che non sia il convivente. Coronavirus e golfA bordo ci potrà essere un solo giocatore. A fine giro il personale del circolo dovrà procedere alla sanificazione. Qualche percorso statunitense ne ha già ridotto il numero a disposizione in modo da incentivare la sacca in spalla o il carrello privato.

Lo stesso discorso vale infatti per il carrello a noleggio: sarà sanificato dopo l’uso (con o senza guanto) ma sarebbe meglio farne a meno.


Stati Uniti e coronavirus, aperto il 48% dei campi da golf

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24 risposte a “Coronavirus e golf, cambia tutto? Non s’imbuca, doppio guanto, score senza firma, niente asta…

  1. Potrebbe essere una equilibrata decisione per la riapertura in sicurezza dei campi da golf. Tutti potrebbero praticarlo: giovani e persone anziane con rischi molto ridotti se non azzerati.

    • Scusate una domanda ma a nessuno di voi è passato per la mente che i circoli di golf si trovano in zone periferiche e per arrivare ci sono persone che escono dalla loro regione e provengono anche da zone ancora in piena emergenza, io personalmente sono un medico rianimatore malato di golf ma non credo proprio che andrò al mio circolo anche in caso di apertura perché vi assicuro che i rischi di incontrare persone provenienti da zone rosse è altissimo, un e per tutti il golf di Rapallo ha moltissimi soci milanesi , brianzoli , piemontesi regioni dove la situazione è ancora gravissima , ma ragioniamo o parliamo di guanti bandiere e altre amenità, fate un po’ un giro in un ospedale a vedere e cambierete idea

      • Scusa Andrea, ma mi sembri un po’ troppo pessimista. Proprio oggi sono uscite diverse notizie interessanti tra le quali una che fa un preciso quadro della situazione a Vo’ e conferma quello che era già noto. Il rischio di prendere il covid19 si manifesta soprattutto in ambienti al chiuso e/o con soggetti asintomatici a stretto contatto.

        Mantenendo la distanza di 1 metro (facciamo pure 2, come indicano negli USA) ed eventualmente con mascherine sul viso (anche se all’aperto non ce ne sarebbe forse bisogno…si leggano le dichiarazioni di diversi virologi in tal senso), i rischi dovrebbero tendere allo zero o quasi.

        Altrimenti non dovremmo uscire nemmeno per fare la spesa o dopo il 4 maggio, perché il timore di ammalarsi di covid19 semplicemente incrociando altre persone sarebbe troppo elevato. Ci sono delle regole di buon senso, basta applicarle con un po’ di attenzione senza diventare paranoici.

        Io, per essere ancora più sicuro, ai miei amici golfisti ho già detto che non vedo l’ora di incontrarli al circolo, ma a distanza minima di 5 metri. Penso siano sufficienti (a meno che uno non mi starnutisca o mi parli per più di 6 secondi davanti alla faccia).

        P.S. L’altra notizia strettamente legata, direi, a quella di Vo’ è lo studio tedesco sulla località di Heinsberg. Cercatele entrambi e riflettete sui risultati, davvero molto interessanti.

  2. Complimenti per il riassunto molto esaustivo sulle soluzioni che circolano per fare in modo di tornare presto a giocare a golf in maniera sicura di questi tempi.

    Ammetto che alcune idee ventilate in queste settimane non mi fanno impazzire, anche perché la carica virale che si può subire dal virus toccando determinati oggetti è completamente avvolta nel mistero, ma d’altronde senza ulteriori studi approfonditi degli esperti meglio eccedere dal lato della sicurezza.

    Per quanto riguarda la buca io sarei favorevole alla soluzione del tubo di spugna al suo interno, anche perché mi sembra l’idea che più si avvicina alla pallina imbucata (sempre che non si voglia adottare un dispositivo tipo quello che offre Falcon Golf, davvero semplice e geniale).

    Per il resto che dire…il cart non l’ho mai usato (trovo che una delle bellezze del golf sia quella di potere camminare per chilometri su immense distese di verde), arrivo al campo già pronto (tranne il cambio scarpe), la sacca me la porto sempre a casa, etc… Direi che parto già con un discreto vantaggio su tanti altri.

    Rimane solo un piccolissimo problema. Sono socio di un circolo che è piuttosto vicino a casa mia, ma è 3 Km dentro la regione confinante. Spero, quindi, che si possa adottare il buon senso (e magari qualche deroga x attività sportiva) non appena si potrà riprendere a circolare, altrimenti dopo il danno pure la beffa di attendere delle settimane extra sarebbe un po’ troppo.

    • Prova a vedere se ci sono delle buche che sconfinano nella tua regione e fai solo quelle! Ovviamente è una battuta, nella speranza che si possa a tornare tutti presto a giocare questo splendido gioco. Chissà, forse sarà anche un’opportunità per chi non gioca di avvicinarsi, visto che sarà uno tra i pochi sport “covid-approved”

  3. Vorrei aggiungere uno spunto alla discussione ed al mio precedente intervento, che in realtà troverei assolutamente replicabile anche per tutte le misure che i governi (centrale, regionale, cittadino) italiani stanno studiando per “convivere” con questo maledetto covid19.

    Perché non prendere esempio dalle altre nazioni, copiare provvedimenti da chi è più capace nel gestire le cose? Perché mi sembra proprio che anche stavolta, in una situazione di vera emergenza, ci sono state nazioni che si sono mosse prima e/o meglio, quindi si vede che (fatte le dovute distinzioni per grandezza del territorio o popolazione) le soluzioni adottate sono state migliori.

    Capisco che copiare possa sembrare un’implicita ammissione di incapacità, ma quando uno è migliore va preso sempre d’esempio. Quindi che si vadano a guardare le soluzioni che adotteranno magari la Germania o la Corea del Sud (sbaglio o quest’ultima ha un movimento golfistico molto all’avanguardia?) nel ritorno sui green.

    A giudicare dai risultati attuali, poi, non sarebbe forse così esecrabile ampliare gli spunti oltre la mera ripresa dell’attività golfistica, visto che ad oggi deteniamo alcuni tristi primati nella gestione di questa pandemia.

  4. Credo si possa accettare il doppio guanto (da tenere sempre indossato), il non assembramento sul tee-shot e in segreteria, il rispetto delle distanze, ma tutto il resto è pura follia. Se venissero prese simili decisioni smetto subito con il golf. Il motivo: ciò che è utile si accetta ben volentieri ma ciò che è inutile, folle ed in controsenso (doppio guanto) assolutamente no. Così per dire, e con il tennis come la mettiamo cambio palle ad ogni turno di servizio o introduzione del doppio guanto?

    • Io gioco ,per un incidente, il doppio guanto da 15 anni eppure il mio golf non e ‘ peggiorato. Ho giocato in Messico 5 anni fa un n torneo internazionale e già intorno alla bandiera avevano designato un cerchio intorno alla bandiera. Pattando o da fuori raggiungendo l interno del cerchio ,si aggiungeva al cartellino un colpo e si alzava la palla . Non mi sembra una grande tragedia applicare questa regola , tanto più perché sarà transitoria .

  5. Non c’è due senza tre, quindi intervengo un’ultima volta perché fatico a capire la preoccupazione per l’asta. Con le nuove regole in corso è già più facile che rimanga inserita nella buca per la quasi totalità del tempo.

    In più l’asta potrebbe diventare contagiosa solo se toccata da un giocatore con una mano infetta di virus, quindi lo stesso giocatore avrebbe dovuto tossirci sopra e/o non averla lavata prima di arrivare nel campo.

    Dato che ho letto in una bozza circolata da qualche giorno che ci potrebbero essere dei dispenser di igienizzante su ogni tee (mi sembra esagerato, ma va beh), quali sarebbero le probabilità realistiche che ciò accada?

    Anche perché ad alte temperature (30 e più gradi, quindi diciamo piena estate) il virus viene praticamente azzerato come “carica virale”, quindi il rischio che una superficie dove vi sia posato diventi molto pericolosa è risibile.

    Poi per carità, tutto può succedere e la sfiga ci può anche mettere lo zampino, ma mi sembra che qui in Italia ci stiamo fasciando come al solito molto la testa. Questo virus si sta diffondendo in primis negli ambienti chiusi (dentro casa, negli ospedali, nelle RSA, etc…), mentre all’aria aperta più di un esperto ha sentenziato che diventa ben più difficile da trasmettere (a meno che uno non stia a stretto contatto con una persona positiva). Detto ciò incrociamo le dita e buon golf…speriamo presto.

  6. quella del doppio guanto è una sciocchezza, in quanto il guanto stesso diventerebbe né più e né meno come la mano. E’ altresì una sciocchezza la proposta relativa alla tazza dal bordo rialzato, quando sarebbe sufficiente dotare l’impugnatura del putter di una ventosa (gia in commercio) “acchiappapalline”

    • A me sembra a dir poco esagerato che ci si possa contagiare semplicemente sfiorando (forse) il basamento della buca nel recuperare una qualche pallina.

      Mi sarei aspettato uno studio virologico (come le simulazioni già viste per i runner o per chi starnutisce all’interno di un supermarket) per capire se l’eventuale carica virale raccolta semplicemente sfiorando il bordo di una buca sia davvero pericolosa.

      Tenendo ovviamente conto che si attiverebbe solo e soltanto se la mano entrasse poi in contatto con naso, occhi o bocca della persona senza essere stata prima sanificata.

      Detto ciò sono proprio curioso di vedere come sarà approcciata la cosa (ma anche tutto il resto) dal PGA Tour nella prima gara utile (se poi verrà disputata). Mi fido del PGA Tour, quindi replicherei eventualmente le loro modalità.

      • è possibile che si tratti di un rischio sovrastimato, tuttavia, nel dubbio (e non perchè sia innamorato delle mie idee) la ventosa apicale mi sembra possa salvaguardare sia la struttura della buca, e la modalità di gioco, che il rischio di contatto. Aggiungo, per quanto riguarda la gestione dei bunker, che esistono dei rastrelli a manico telescopico, la cui lunghezza minima si aggira fra i 50 e i 60 cm, con ampiezza della testa intorno ai 12 cm, che si potrebbe, a parer mio, tranquillamente aggiungere alla sacca nella propria dotazione individuale

  7. Tutto ok… ma il doppio guanto non ha proprio senso, se durante il giro tossisco sul guanto? Meglio una colonna di sanificante su ogni tee, molto più igienico.
    Tenete l’asta con una spugna intorno, il cerchio intorno alla buca che senso ha se il green è più alto? Al limite una mappetta del green con la posizione della buca su ogni tee.
    Sarebbe ottimo anche non permettere di giocare dal bunker… in un giro sai quanti colpi in meno … w il golf

  8. Possono essere anche valide alcune soluzioni di gioco ma rimane da risolvere il problema se il campo da golf non è nello stesso Comune.

    • Quello è un bel problema, perché con l’attuale governo temo che la deroga per svolgere attività sportiva vada a farsi benedire ancora per molto…con tutto che costringere le persone in casa e quindi non concedergli la pratica sportiva non fa altro che facilitare l’abbassamento delle difese immunitarie. Il virus ringrazia.

      P.S. D’altronde siamo in Italia e la pratica sportiva è sempre bistrattata anche in condizioni normali, basta vedere la questione sport nelle scuole.

  9. Parlando di gioco puro il golf va già bene così, per i rischi sulla buca al riprendere la palla la soluzione migliore sarebbe di fissare un cono rovesciato a base larga che copra tutta la buca fissato all’asta, in questo modo se la palla va in buca sale su e torna indietro da sola e se arriva al bordo si possono evitare i vantaggi impropri che queste nuove regole darebbero a chi arriva solo vicino alla buca. Compagni di gioco solo 2 ok ma io toglierei proprio da mezzo gli score fisici rimpiazzando con una App gratuita scelta dalla federazione dimodoché solo passando entro il Wifi della segreteria si potrebbero scaricare gli score e sarebbe tutto molto più veloce. Una cosa simile si potrebbe fare col ristorante di circolo. Ordinare all’inizio della buca 16 così quando si finisce è tutto già pronto ed i gestori non falliscono, utili a questo proposito anche dispenser di snack e bevande sia fredde che calde tra le buche per limitare gli assembramenti in clubhouse. Premiazioni e risultati online ed i premi spediti a casa così senza i costi di organizzazione e magari ristoro gli sponsor potrebbero far convergere un maggior budget nei premi fisici ed i giocatori ne sarebbero sicuramente entusiasti.

  10. Per l’odio con cui viene visto il golf nell’immaginario collettivo italiano, penso che, se troveremo ancora qualche circolo aperto, potremo riprendere a giocare non prima del 2022.

    • Il golf viene addirittura visto con odio? Scusa Andrea, non ti pare di esagerare un tantino? Ad ogni modo la Federazione potrebbe sfruttare proprio questa drammatica situazione per dimostrare come il golf sia uno sport assolutamente sicuro (uno dei pochi) pure in questo contesto ed accessibile (finalmente) a tutti.

      Basta volerlo, perché mi sembra che siano stati già poco sfruttati gli incredibili successi del grande Francesco Molinari. I tesserati sono sempre quelli, la Ryder Cup è lontana…c’è crisi, è vero, ma bisogna rimboccarsi le maniche e cambiare registro. Sempre tenendo bene a mente le raccomandazioni scientifiche per “convivere” al meglio con questo maledetto covid19, in attesa di cure mediche davvero efficaci e magari vaccino.

  11. Gioco a golf da 20 anni e il bello del golf è propio imbucare sentire il clock della pallina dentro la buca ,passare tempo con amici ridere scherzare se ci togliete tutto questo togliendo le buche ,togliendo i bunker ,diventa un mini golf che senso avrebbe.Poi io gioco senza guanto e nn vedo a cosa servirebbero addirittura due guanti…
    ciao koki Aosta

  12. Leggo di scenari catastrofici, per carità è sempre meglio mettere le mani avanti, ma se tutto ritornasse come prima e il COVID-19 sparisse, ipotesi tra l’altro possibile e condivisa da alcuni virologi?
    Me lo auguro resta il fatto che nell’immediato bisogna trovare delle soluzioni, per me le opzioni più attuabili sono :
    Rastrello telescopico da portare in sacca
    Ventosa a fondo manico putt, mantenendo fissa l’ asta per non perdere il suono della pallina che entra in buca
    Per quanto riguarda la club house e il ristorante eventuale, seguire le stesse direttive di quelli pubblici(distanze, mascherine etc).
    Riguarda al numero di giocatori, credo che passare da 4 a 3 sia una misura che non risolva nulla.

  13. Per i professionisti nessun problema il caddy si occuperà delle procedure di disinfezione noi dilettanti dovremmo assumere un cadde per squadra addetto solo a questo scopo e dividere le spese costa meno di un cart

  14. gesualdo 1 maggio
    GIà l’uso della mascherina non mi pare possa avere alcun senso (basta rispettare le distanze, magari più abbondanti dei due metri previsti).Per quanto riguarda l’uso dei guanti, a ben vedere, giocare a mani nude o con i guanti non cambia nulla, anche usandone dieci paia, l’essenziale è non toccare viso, naso ed occhi, sia a mani nude che con i guanti. Comunque se si rischia il contagio su un campo da golf (aria aperta) pensate cosa dovrebbe succedere nelle fabbriche, negli uffici, nei bar, nei ristoranti, ecc…..

  15. Tenuto conto che questa croce dovremmo tenercela almeno fine alla fine dell’anno, dobbiamo farcene una ragione: dobbiamo “ospedalizzare” il gioco del golf. Abbiamo il vantaggio che è un gioco sostanzialmente di tipo individuale e svolto prevalentemente all’aria aperta.
    A mio avviso non è necessario un dispenser su ogni buca, basta che il Circolo si assicuri che il giocatore abbia un suo dispenser personale tascabile di soluzione igienizzante (per le gare lo si verifica in occasione della consegna dello score e il circolo potrebbe metterli in vendita per chi ne fosse sprovvisto).
    I dispenser però dovranno essere previsti assolutamente nei luoghi comuni, servizi igienici e luoghi ove consumere un pasto (al sacco) nel circolo. Le mani vanno lavate prima e dopo aver consumato un pasto (ricordiamoci che il virus sopravvive bene nella patina organica che, inevitabilmente, lasciamo quanto tocchiamo qualunque cosa, peggio se tocchiamo una bella fetta di prosciutto). Ricordarsi anche che il miglior modo di tenere le mani in condizioni igieniche accettabili è lavarle frequentemente con acqua (calda) e sapone (per almeno 20 secondi), e che le soluzioni igienizzanti sono efficaci solo se le mani sono pulite; di qui ad esempio la necessità di lavare bene i manici dei nostri bastoni e di pulire sempre le mani da grasso, creme, residui organici o residui di terra prima di impiegare l’igienizzante (tipo amuchina).
    Si assolutamente alla mascherina chirurgica (o FFP2 senza valvola) da indossare costantemente per tutti i frequentatori del circolo (una dotazione di 2 per giorno di gioco dovrebbe essere sufficiente). Per due motivi: il primo è che il distanziamento sociale (di 1,8 m come dicono gli americani) è più facile da dirsi che non da mantenersi, il secondo è che con la mascherina non si avvicinano le mani alla bocca ed al naso. Vivamente consigliati anche gli occhiali, anche per evitare di mettere le mani negli o occhi.
    Se si tiene la mascherina costantemente tutte le ossessioni riguardo il toccare la pallina o l’asta scendono drasticamente di importanza.
    Il doppio guanto (se si intende uno, tipo monouso, sopra l’altro) non risolve alcun problema, un guanto per la sinistra ed uno per la destra invece può essere utile, ma solo se i guanti vengono tenuti in condizioni igieniche adatte. In ogni caso bisognerà avere un congruo numero di paia di guanti in modo che, tra una giornata e l’altra, i guanti usati possano essere arieggiati (meglio se al sole) e non si riusino gli stessi per almeno 3-4 giorni, oppure (meglio) che essi vengano lavati dopo ogni giornata di gioco o sessione di allenamento.
    Qualsiasi soluzione per evitare il contatto con la buca è utile, ma l’uso combinato di guanti sulle due mani e mascherine, e l’abitudine di lavarsi (igienizzarsi) frequentemente le mani mi sembra riduca drasticamente la probabilità di contagio.
    Non ho capito quando ragionevolmente si potrà ricominciare a giocare.

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