Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera relativa al campo pratica Ctl3 di Bernareggio (Monza). E’ lo sfogo ragionato di Roberto Uselli, di professione metalmeccanico e golfista nel tempo libero.
Il Ctl3 di Bernareggio non riaprirà dopo la pandemia
di Roberto Uselli
“Buongiorno Sauro e buongiorno a tutti gli amici di Golfando. In questo periodo così triste per tutti noi italiani è difficilissimo parlare di golf o di altri sport.
So che da tutti i campi saranno chiusi per un tempo indeterminato: dipende da cosa farà il virus e dal nostro comportamento. Si riapriranno tutti tranne uno: il Ctl3 di Bernareggio (Monza e Brianza). Il Ctl3 dagli inizi di ottobre è rimasto chiuso nonostante le buone intenzioni dei sindaci (a parole). Si tratta di un piccolo campo gestito da tre Comuni (Ronco Briantino, Carnate e, appunto, Bernareggio).
A gennaio c’è stato un ennesimo bando. Non so a che quota siamo arrivati. Il bando si è chiuso agli inizi di febbraio. All’apertura delle buste (solo una pervenuta) ci sono stati problemi di documentazione. Problemi subito risistemati.
Il problema è che la parte giudicante ha emesso un verdetto non favorevole al nuovo gestore perché – secondo lei – la soglia del punteggio è stata pari a 32 mentre per avere la gestione del circolo è richiesto un minimo di 40.
Ora il problema nasce dal fatto che il nuovo gestore, insieme ad un gruppo di amici del golf Ctl3, aveva fatto dei calcoli. Da questi si evinceva che il punteggio era molto superiore a 40. Si toccavano 70 punti tenendo presente che solo la mappatura degli alberi (come da richiesta) era di 35 punti. Tutti sono rimasti sorpresi dal fatto che il punteggio conferito al gestore fosse 32. Ora, il dubbio è legato a come si sia arrivati a 32 punti a parità di parametri conteggiati dal nuovo gestore e dagli amici del Ctl3.
Chi vuole trarne vantaggio di tutto?
Dopo pochi giorni i sindaci hanno scritto sul giornale locale che la destinazione dell’area potrebbe cambiare trasformandolo in un grande parco per bambini e famiglie con zona picnic. Si vuole costruire una piscina.
Ora, aldilà di tutto, sembrava che il 7 marzo il circolo venisse riaperto. Invece ci ritroviamo ancora con un campo chiuso e con un gruppo agguerrito di golfisti che faranno di tutto per swingare ancora sul loro campo…
Mi sono posto una domanda: la federazione dov’è?
Già dov’è? Dove è sempre stata: a Roma. Si bea della Ryder Cup 2022 senza capire che senza un buon movimento golfistico con nuovi iscritti e l’aiuto dei campi pratica come il Ctl3 e tanti altri la Ryder Cup sarà solo un evento mediatico.
Non si porterà un beneficio al golf italiano senza prima dare il golf a chi lo ama e a chi vorrebbe imparare a giocare con prezzi modici.
In questo periodo mi manca l’atmosfera del Ctl3. Lì i pensionati quasi tutti giorni andavano per fare una garetta tra una chiacchierata sui fatti del giorno o sulla squadra di calcio. Questo perché nei circoli si vive la diciannovesima buca simile al terzo tempo del rugby. A differenze del calcio (dove migliaia di bambini sognano di calcare l’erba dei più grandi stadi del mondo e pochi ce la faranno), la pratica del golf serve a far immaginare ai più piccoli di poter diventare Molinari, Rocca e altri ancora…
Allora cerchiamo di puntare sui campi pratica per rifornire i circoli a 18 buche di nuovi soci. Per questo, presidente Chimenti le chiedo solo di fare una telefonata per sbrogliare una matassa che, secondo noi, è stata già decisa prima ancora di emettere il bando…
Colgo l’occasione per augurare a tutti i golfisti italiani di tenere duro. Quando la buriana del virus sarà passata faremo spettacolo su tutti i campi…
Roberto Uselli, il metalmeccanico del golf.
Vista l’emergenza sanitaria in corso, non ho voluto rubare tempo ai tre sindaci del consorzio che gestisce il Ctl3 (i monzesi Bernareggio, Carnate e Ronco Briantino) ma ho inviato loro il link dell’articolo.
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