Lasciati alle spalle l’Open d’Italia e il sole dell’Olgiata, parliamo di golf e turismo. Italia golf destination è un argomento croce e delizia di molti appassionati ma soprattutto di molti addetti ai lavori, tour operator in primis.
Secondo i dati più aggiornati elaborati dall’Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, il Belpaese è nella top ten delle destinazioni golfistiche in giro per il mondo. Purtroppo siamo ai margini della classifica, siamo decimi. E dire che non siamo geograficamente lontanissimi da leader ma Spagna e Portogallo risultano di un altro pianeta. Questo fa arrabbiare perché come sappiamo il clima e i campi della penisola iberica sono simili a quello dello Stivale ma la differenza la fanno infrastrutture e, soprattutto, volontà.
I numeri
L’arrabbiatura aumenta ancora se si considera che il mercato del turismo golfistico valeva nel 2017 qualcosa come 23 miliardi di dollari. Nel 2021 secondo le stime la mole d’affari dovrebbe attestarsi attorno ai 44 miliardi.
Non vi sembra vero? Pensate che i membri della IAGTO (campi da golf, attrezzatura da golf, hotel, tour operator) hanno fatto segnare un +3,2% negli arrivi per il golf nell’anno 2018. In giro per il mondo insomma c’è voglia di golf: in Nord America la crescita è del 3,7%, in Europa del 2,2%. Il 2018 è un anno positivo per le vendite di tour operator a livello globale con una crescita media del +8,6% su base annua, in linea con il +8,8% registrato nel 2017.
Italia golf destination… dopo ciclismo e trekking
In questo panorama internazionale l’Italia si colloca in una posizione intermedia, una realtà da bene ma non benissimo. Si può fare molto di più “per” il golf e “con” il golf nel nostro Paese. Secondo i dati di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo l’Italia conta su 385 circoli di golf, 104 dei quali definiti da Federgolf “a vocazione turistica”. Una base di partenza per la nostra Italia golf destination, no?
“Pur se appare uno sport selettivo e per pochi – dichiara di direttore esecutivo di Enit, Giovanni Bastianelli – il golf coinvolge migliaia di turisti e contribuisce a distribuire i flussi nelle strutture anche in bassa stagione. Così si dilatano i periodi di permanenza in Italia, favoriti da un clima propizio. I golfisti nordeuropei e americani possono misurarsi sui campi italiani grazie ad offerte customizzate. L’Italia punta a convogliare sulla Penisola una fetta sostanziosa dei 4,2 milioni di golfisti europei.”
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