Chimenti, l’Open, i golfisti da tastiera e il dubbio: tu cosa fai per il golf?

di Sauro Legramandi @Sauro71
Non conosco Chimenti, non vivo di golf e non ho aspirazioni in tal senso. Premesso questo, devo dire che tutto ha un limite e tale soglia è stata abbondantemente superata per l’Open d’Italia. Sin da giovedì pomeriggio la pentola a pressione dei social network borbottava contro l’Open e chi lo organizza. Il brusio contro l’uomo forte del golf italiano è diventato sentenza di Cassazione domenica, a trofeo alzato da Wiesberger e a parcheggi P3 e P4 svuotati.

Chimenti

Andrea Pavan e il suo pubblico (foto Ornella Parigi).

Alla Federazione si attribuisce di tutto, dalla crisi del golf in Italia allo scarso numero di spettatori all’Olgiata, dalle condizioni del percorso sede dell’Open fino… al buco nell’ozono. A Chimenti e ai suoi uomini, quando va bene, viene augurato il fallimento della Ryder Cup 2022.

Mi sono reso ulteriormente conto in questi quattro giorni di full immersion che l’Italia ha 60 milioni di ct di calcio e quasi centomila presidenti di Federgolf. Tutti sanno cosa non fare, nessuno sa cosa fare.

Amici, conoscenti e flappatori occasionali sappiatelo: così non si va da nessuna parte. Se non si cambia marcia tutti insieme tra qualche anno il nostro bellissimo sport sarà ridotto ai minimi termini (sì, ancora di più di come lo è adesso).

Vi spiego il mio pensiero.

I biglietti gratis e i golfisti da tastiera

Sull’Open d’Italia ha ragione il mio amico Ascanio Pacelli che, in un video, invita tutti a ricordare cos’era l’Open qualche anno fa. Provate a farlo. Del mio “primo” Open da spettatore ricordo non più di venti persone in campo pratica per vedere John Daly già autoreferenziale e non più professionista di golf. Ricordo stand e punti ristoro poco più ricchi di quelli di una festa di paese. Non ricordo di aver visto Tiger o Rory giocare. E soprattutto non ricordo decine di migliaia di spettatori a bordo fairway o dietro i green, arrivate all’alba via terra, mare o aria pur di prendersi il posto dalla visuale migliore. Ed era una manifestazione senza prezzo, nel senso che si entrava gratis.

Oggi molti dubitano dei dati forniti dalla Federazione sulle presenze all’Olgiata, ossia 29mila persone in quattro giorni. “Diteci quanti sono stati i biglietti gratis o i pass” è l’esortazione più educata in circolazione. Ribalto la domanda: “Ditemi quanti golfisti hanno chiesto i biglietti gratis o i pass“. In Italia è quasi da sfigati pagare per una qualsiasi partita di calcio o a un concerto: figuriamoci quanto umiliante sia stato sborsare 15 euro più prevendita per vedere il numero 5 e il numero 11 al mondo (un italiano, tra l’altro). Non ho avuto gli strumenti per contare una ad una le persone presenti all’Olgiata. Lungo il percorso si ha una visione parziale. Dietro a Molinari, Rose, Pavan, Paratore, Poulter e soci c’era comunque un bel po’ di gente.

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Ma quanti erano a Roma?

Quanti erano in tutto? 29.000 secondo gli organizzatori, 2.900 secondo la Questura. Il paragone con i 70mila al Milano due anni fa non regge: a Monza si entrava gratis, si giocava in un parco pubblico aperto a tutti e Molinari è sempre stato tra i leader. L’anno scorso a Gardagolf (a pagamento) i presenti furono 34mila: e ricordiamo che l’intera zona del lago è meta turistica per golfisti e non provenienti da Germania e Austria. Scommetto che nove su dieci di chi si strappa le vesti per le scarse presenze non ha messo piede all’Olgiata in questi quattro giorni. Nessuno ha preso una giornata di ferie dal lavoro per mettersi in auto e andare a Roma per godersi l’Open. “Ah, ma io me lo sono visto tutto in tv però…”. Bene, bravo ma non bis: sulla Rai era in chiaro, su Sky a pagamento sempre e su GolfTv solo la domenica. Sky e GolfTv versano il tuo abbonamento per lo sviluppo del golf in Italia? Assolutamente no, essendo società private con un utile da realizzare. Prima di premere invio all’ennesima critica non sarebbe meglio muovere il fondoschiena e darsi da fare?

Una, nessuna, centomila Olgiata

Chissà perché la colpa è sempre del sistema, anzi er sistema. E’ troppo facile attaccare via social, chiacchierare in club house o nelle chat dei golfisti. E’ ora di mettersi in gioco e alzare l’asticella. Siamo sicuri di meritare un Open da sette milioni di dollari e la Ryder Cup 2022? Dopo aver visto bene gli ultimi cinque Open mi sorge il dubbio.
Guardate la foto dello spettatore lungo il fairway all’Olgiata. Non è possibile presentarsi così in un evento da sette milioni di dollari. Non è folclore come potrebbe essere per una sfida intercontinentale tra Team Europe e Team Usa. Questa è una caduta di stile, roba da coatti per usare un termine indigeno. Ripeto: siamo sicuri di meritare Rose, Molinari, McDowell, Pavan e tutti gli altri se poi siamo capaci solo di criticare? Diverse persone (che non si conoscono tra di loro) mi hanno sussurrato di soci dell’Olgiata intenzionati a pranzare nella player’s lounge “perché questo è il mio circolo e io mi siedo sempre qua“. 

Teniamoci il presente, il futuro…

Non ero su Scherzi a parte nemmeno quando ho sentito almeno diversi soci dire che “questi qua non sono professionisti, non sanno leggere le pendenze come faccio io al sabato”. Ho citato questi due casi ma credetemi ce ne sono anche per circoli al nord. Ci sono soci che s’incazzano perché non possono giocare la Coppa Fragola al lunedì e quella Fiordilatte al mercoledì “dato che stanno preparando il campo per l’Open”. Così non c’è futuro.

Non c’è futuro se i circoli sopravvivono rubandosi soci l’uno con l’altro invece di allargare la base. Non c’è futuro se l’età media di tanti circoli è da quota cento più dieci golfisticamente parlando, ossia 70 di carta d’identità e 40 di bastoni in mano (non me ne vogliano i diretti interessati).

Le responsabilità della federazione

Ripeto: non conosco Chimenti ma se il golf stenta ad emergere le responsabilità sono di tutti, Federgolf compresa. Nessuno ha la bacchetta magica ma nel 2019 è davvero impensabile che per praticare il golf sia obbligatorio avere la tessera della Federazione. Pensate allo sport del momento: che ne sarebbe del paddle se venissero chiesti cento euro ancora prima di scendere in campo? Le risposte andrebbero dal “grazie, come sei avessi giocato” al “paddle sport d’elite”. Capisco l’importanza economica del tesseramento ma oggi questo rappresenta una montagna invalicabile per portare le nuove leve in campo pratica.

Rocca commosso per Francesco Molinari alla Ryder Cup. golf

Costantino Rocca commosso per Francesco Molinari alla Ryder Cup.

Costantino Rocca (un gigante che questo sport dovrebbe omaggiare sempre) è stato da stimolo per Francesco Molinari. Oggi un ragazzino che vede Chicco in tv e volesse diventare come lui come potrebbe iniziare? Chiedete a un 14enne se conosce l’indirizzo di un campo pratica nelle vicinanze di casa. Non lo sa perché nessuna scuola gli ha fatto provare il golf o, peggio, nessuna massiccia campagna social mirata è mai arrivata sul suo smartphone. Visto lo spazio risicato sul cartaceo non sarebbe meglio investire tutto sull’universo social?

Il futuro passa di sicuro dalla scuola. Federgolf ha seminato e se son golfisti giocheranno negli anni a venire. Per il resto siamo in Italia non credo ciecamente all’equazione più-campi-pubblici uguale più-giocatori-di-golf ma magari sarà questa la panacea di tutti i mali. Ha un grande fascino l’idea raccontata qui da Alessandro Dinon di realizzare in Italia locali in stile TopGolf dove si prova il golf tra un aperitivo e una pizza in compagnia sulla falsariga delle sale bowling. Per far questo serve il primo imprenditore che ci crede e ci mette il grano. Il resto si vedrà.

Morale della favola: non ho la soluzione per far diventare di massa uno sport come il golf. Di certo non me ne sto dietro a un monitor a criticare tutto e tutti. Le mulligan da giocare stanno finendo: per aiutare il golf tu cosa fai?

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38 risposte a “Chimenti, l’Open, i golfisti da tastiera e il dubbio: tu cosa fai per il golf?

  1. Condivido in pieno. Nelle giornate di giovedì e venerdì, sembravamo tanti solo perché eravamo tutti a seguire il team di Pavan con Rose e Willett, e quello di Chicco (che la circostanza temporale favorevole ha messo agli opposti del tee time e ha reso possibile seguire entrambi). Ma appena ti allontanavi da questi due team, c’era quasi il vuoto. E io, da spettatore pagante che ha preso l’abbonamento scontato FIG, mi son domandato leggendo che il mio era l’abbonamento numero 47, quanti di quelli che erano con me avevano davvero pagato. Avendo visto tutti i pass che ho visto, il dubbio rimane.
    Certo è che se non si aprono campi pubblici e si rimane costretti a spendere migliaia di euro all’anno per giocare, unitamente al fatto che in alcune zone come la mia non ci sono campi e bisogna farsi 100km per giocare…

  2. Oramai sono anni che sono fuori dal giro Golf, salvo qualche 9 buche con un amico, mi sono dato alle camminate. Quest’anno ne ho fatta una un pò lunga e per tale motivo sono stato invitato ad una tavola rotonda dal tema “Oltre”, e uno dei partecipanti al tavolo era un famoso pedagogo il quale, dopo aver ascoltato dalla mia voce dire che il Golf è il più bel gioco del Mondo, mi disse che una sua collega, con tenacia vuole portarlo nelle scuole e lui stesso era affascinato dalla caparbietà e determinazione della signora, chiedendomi ragguagli in merito al nostro amato Sport. Concordo con chi ritiene la scuola la via maestra.

  3. Scusate, ma la parte riferita alla foto “incriminata” è ironico giusto??
    Quella foto è chiaramente un fotomontaggio, pure malfatto (dall’articolo non si capisce bene quale sia l’idea dell’autore).
    Altra cosa: nell’articolo prima si dice di non criticare sempre tutto, poi si esprimono le stesse identiche critiche (più che condivisibili, secondo me) apparse un pò ovunque quando si parla di golf in Italia.

    • Caro M/M, quella foto è autentica ed è stata scattata sabato pomeriggio all’Olgiata. Oscurare i volti è stata una mia scelta, sapendo che fine fanno le foto online. Le rispiego qual è l’idea dell’autore (ossia il sottoscritto): presentarsi in quel modo in un campo da golf dimostra mancanza di rispetto e cultura sportiva verso chi gioca e verso gli altri spettatori. Le rispiego anche il secondo passaggio: ci sono critiche che ritengo fondate e altre che ritengo campate per aria, dettate da rancori e luoghi comuni. Le prime le condivido, le seconde le lascio ai golfisti da tastiera. A proposito, io mi chiamo Sauro Legramandi e lei?

  4. mi pare che a Garda golf fosse a pagamento solo per i non tesserati FIG, bastava esibire la tessera e si aveva biglietto gratis, si pagava solo park auto. forse tornei a rifarlo in lombardia. per il resto concordo con tutto

  5. Ciao Sauro,
    Interessante articolo..
    Per sviluppare il golf in Italia ci vogliono solo due ingredienti :
    Creare una cultura in Italia, e chi non può farlo meglio di newspaper e televisioni?
    La federazione da sola non ha questo potere mediatico.
    Copiare i paesi virtuosi nella proposta dello sport, nella facilità di accesso, nell’attrazione di nuclei familiari.

    Si tratta dello sport individuale più praticato al mondo, vuol dire che è bello, senza ombra di dubbio.
    Conviene aiutare la FIG nella comunicazione di massa e non parlare solo di calcio.
    Oppure, vogliamo velocizzare i tesserati FiG? rendiamo golfisti tutti i calciatori, ecco che lo sport decolla.
    W il Golf e chi lo fa.
    W la Fig, perché ha creato Campioni internazionali ai massimi livelli, nonostante la probabilità dei numeri

    Una imprenditrice, ex nazionale di golf

  6. Io sono stato per tre giorni all’Open, da venerdì a domenica , pagando l’abbonamento scontato per i tesserati. La prima sensazione che ho avuto è che a pagare siamo stati veramente in pochi, vedendo le migliaia di pass appesi al collo dall’aristocrazia golfistica italiana. Tra l’altro 40 € per 4 giorni di golf di primissimo livello, non sono affatto tanti. Per una partita di calcio di serie a (che dura 90 minuti e non 4 giorni si paga molto di più). Non so se c’era molta gente o meno, non ho riferimenti del passato visto che è stata la prima volta che ho visto dei professionisti dal vivo, ma in generale c’era movimento. Tutto poteva essere gestito meglio, ma a criticare siamo tutti bravi. A me è piaciuto tutto, l’unica cosa, se proprio devo fare una appunto , è che avrei organizzato una parte del campo per dare la possibilità ai tanti appassionati di tirare qualche pallina. Non tutti hanno la possibilità di giocare su campi del genere. La federazione avrebbe potuto mettere a disposizione un po’ di maestri che anche solo per 10/15 muniti avrebbero potuto dare qualche dritta ai tanti dilettanti che annualmente pagano un’onerosa tessera. Ma mi rendo conto che all’atto pratico non è una cosa da facile organizzare, ma nemmeno impossibile.

  7. Buongiorno, sta’ di fatto che se vogliamo aumentare il numero di giocatori o comunque di spettatori o di appassionati, il tutto passa dai media. Se il golf lo puoi vedere praticamente solo sulle tv a pagamento oppure trovi un articolo di giornale ogni 15/20 gg è chiaro che rimane e rimarrà uno sport “laterale”, di contorno.
    la federazione deve lavorare sui media, sulle tv in chiaro nazionali e sui quotidiani, solo così crei attenzione.
    Campagne marketing per trasferire che il costo del golf è inferiore al percepito generale, e soprattutto l’atteggiamento dei circoli e dei soci deve essere aperto al nuovo ingresso di soci e giocatori, oggi nei circoli trovi persone che mediamente pensano che il singolo ciuffo di erba sia di sua personale proprietà. Non riescono a capire che più soci = più soldi per i club = maggiore qualità dei campi.

    • Buonasera Max, la comunicazione è tutto. Oggi dobbiamo puntare sui giovani e ai giovani si arriva solo via social network, come ho scritto. Già la tv generalista è fuori target. Lo scrivo anche a lei: se volesse scrivere di golf mi contatti in privato. Grazie

  8. Purtroppo la “crisi” del golf italiano stenta a passare, ma poi è effettivamente una crisi? I numeri del golf in Italia sono sempre stati risicati e da quando gioco non sono poi cosi mutati…( ho iniziato all’inizio degli anni ‘80). Non siamo molti, ed è vero che le politiche dei vari circoli sono state, molte volte, improntate più a sottrarre soci agli altri circoli che a cercare di incrementare nuovi soci…tutte le campagne messe in atto alla fine non hanno dato grandi risultati…e personalmente non ho soluzioni “miracolistiche” su questo tema, se no, volentieri, le avrei condivise. Però una questione mi pare ovvia, ovvero se continuiamo a parlare solo tra noi, siamo circa 90.000, e circa 90.000 resteremo. L’amore e l’interesse per lo sport nascono dal basso, da quell’infanzia che ci portava ad emulare sui prati o nei giardinetti i campioni di cui ci parlavano i nostri genitori o che vedevamo in televisione…purtroppo nella scuola si faceva educazione fisica svogliatamente e si finiva sempre e solo o a giocar a pallone, a pallavolo oppure più “esoticamente” a basket….mai una spiegazione tecnica sui vari sport, mai una carrellata sulle attività sportive meno conosciute…mi sembra che ancor oggi la situazione non sia migliorata piu di tanto, e la conoscenza sugli sport “minori” sia lasciata a qualche velleitaria buona volontà . Fin tanto che non si riuscirà a coinvolgere le future nuove generazioni di sportivi difficilmente la situazione potrà cambiare, e fin tanto che i circoli non apriranno le porte delle loro strutture per far provare questo sport cosi bello e coinvolgente, rinunciando al sussiego con cui vengono accolte queste manifestazioni ed i loro partecipanti, rimarremo, credo, sempre più tra di noi, piangendoci addosso e criticando gli altri per quel poco che viene fatto.

    • Buonasera Gian Carlo, scuole e social per coinvolgere i più giovani. Noto con piacere che lei concorda con me: i circoli non puntano ad allargare la base del golf ma a strappare soci al circolo vicino. Il circolo è un’attività imprenditoriale privata che vive di quote e soci ma avanti di questo passo i soci sono destinati fisicamente ad estinguersi (ogni scongiuro è lecito).

      • …..tristemente tutto vero, anche se sperare in un cambiamento è lecito, sempre che, ognuno di noi, essendo nelle condizioni di poter intervenire, non faccia finta di nulla….

  9. Sono presidente di un’associazione. La federazione manco sa il lavoro che facciamo per fare giocare la gente. E manco ci viene incontro. Anzi 500’00euro all’anno per l’affiliazione senza nulla in cambio. Purtroppo quelli da mantenere sono in tanti, in troppi. Ora basta ci hanno aumentato il costo della tessera per contribuire all’open di Torino. L’anno successivo per quello di Milano. Alla prossima smetto. Se il golf rimane così, morirà in men che non si dica.

    • Gentile Altag, le posso garantire che la foto è autentica, scattata sabato pomeriggio all’Olgiata. Come detto ho scelto di oscurare il volto perché conosco la sorte delle foto pubblicate in Rete.

  10. Concordo con la tua analisi, faccio inoltre notare che non è stata fatta nessuna campagna di comunicazione sull’open a Roma: un cartello pubblicitario, annuncio radio, metro….nulla. Come possiamo pensare che le persone partecipino se neanche sono informate dell’evento

  11. Buongiorno, ho letto con piacere , il commento / critica / suggerimento riguardo L open d Italia appena finito , son d’accordo su tutto , ho preso 2 giornate di ferie , il treno e sono andato all Olgiata , apprezzando lo sforzo fatto da tutti per arrivare al traguardo , appagamento per me e riconoscimento a chi ha lavorato . Uno dei problemi , secondo me , sono i soci specialmente i quota 100 , me ne vogliano pure , non vogliono intrusi , neofiti , nulla deve cambiare tanto per loro il futuro non è un problema per ovvi motivi . L open a pagamento è un deterrente ma personalmente il golfista che si la entra non ricorda cosa costa un tubo di palline che a volte butta nell ostacolo d acqua in 1 minuto . La scelta di circoli in italia , dice fare L open , visto la reticenza di tanti soci in tutti i circoli , io gioco al GARDA GOLF , è nota , L anno scorso L open fatto nel nostro campo mi ha dato spunti per scrivere un libro tragicomico , soci che avrebbero voluto che la federazione ci pagasse l uso del campo , tanto per citarne una ; per questo motivo ritengo che la federazione dovrebbe attrezzare e migliorare di anno in anno il loro bellissimo GOLF NAZIONALE per abituare i golfisti a questo evento nello stesso periodo e nello stesso posto . Se VINITALY LOBFACESSERO UNA BOKTA A VERONA , una volta a Bologna ed altre in giro per L Italia avrebbe lo stesso successo ? Grazie per lo spazio

  12. Bravo. Finalmente un commento reale e schietto.
    Esiste anche un CONI oltre alla Federgolf e le colpe e u meriti sono per entrambi.

  13. Sono stato candidato alla presidenza nazionale della Federvela ed alla regionale Lazio della Federgolf dove purtroppo mi sono visto le porte chiuse perché il presidente uscente si era fatto candidare da tutti i circoli del Lazio nonostante lo statuto preveda si possa candidare solo un proprio tesserato. Se volete leggere il mio programma e il mio ricorso che la FIG nella persona del ex segretario generale Manca ha rimbalzato e qui http://www.ceramichemusa.it/ferdergolf. Chi non mi ha rispettato e stata sia la federazione che ancor prima il mio circolo Terre dei Consoli. Questo è un fatto. Ciò detto il problema del golf in Italia è la mancanza del settore pubblico e l’inerzia federale che non fa altro che proporre eventi e non spianare la strada per fare investimfenti pubblici e privati. Oggi investire in Italia e impensabile, sono stato un banchiere d’affari a Londra e new yok per 15 anni e ho verificato con i primi 30 gruppi di gestione di campi da golf del mondo da Troon a Trump. La metà delle federazioni italiane sono in rosso. Il male originario è il sistema elettivo non votano i tesserati ma i presidenti di circolo, e un po’ come avere il partitismo. Purtroppo questi sono fatti non opinioni dovrebbe fare pensare che KPMG ha scritto sulla consulenza fatta alla FIG che il progetto Ryder porta 500 milioni di indotto al nostro paese in 10 anni. Vorrei vederli i 50 milioni del 2019. Fatto è che Renzi e Lotti hanno finanziato il progetto Ryder e ora questo è, la FIG lo sta mettendo in pratica. Ho creato il gruppo FB Golfisti Arrabbiati dove dibattiamo delle n cose ma resta un fatto, le norme sono queste ed i circoli che tutto potrebbero tramite l’assemblea straordinaria nulla fanno. Per cui concludo che questo è il nostro paese. Il golf non decolla ma non solo quello purtroppo

  14. Buongiorno,
    ho letton commenti ma quasi nessuno ha detto che il golf è costoso. Quando si dice che si può giocare con 1000 euro è vero ma non si dice che per allenarsi bisogna spendere altri 300-400 euro di palline in campo pratica , 500 euro di maestro ( é difficilissimo imparare da soli) e altrettanti per gareggiare.. So di andare controccorrente ma giocando a golf so quanto spendo in 1 anno, e sostengo che il golf è uno sport che non tutti possono permetterselo.!!. È non mi venite a raccontare che il tesserato libero costa poco, perche sei poi giochi a golf 4 volte a settimane per 12 mesi??

    • Caro Alberto… ti risponderanno come hanno sempre risposto a me: “la manutenzione del campo costa…”
      E’ inutile girarci intorno: il golf è uno sport per facoltosi… e così vogliono mantenerlo…
      Altrimenti farebbero tariffe più vantaggiose…
      Punterebbero a numerose iscrizioni invece che ad una piccola nicchia di gente che può spendere..
      Di fronte ad una retta di 1.200 euro annui (più tessera… un centone extra, attrezzatura, maestro, palle campo pratica, ecc…); ho chiesto se fosse possibile rateizzare come in tutte le palestre o in qualsiasi altra attività sportiva… 100€ / mese (in palestra ne paghi 50!!!)… mi è stato risposto picche… “non abbiamo questa opzione”… tutti, TANTI e subito…
      Di questi tempi, come è messa l’Italia, monoreddito… dovrei essere invogliato a giocare??
      Circoli, siate sinceri,,, vi sta bene così…

  15. Buongiorno,
    il golf è uno sport bello e divertente, non rilassante (lo stress che si prova durante le ns insulse garette è eccessivo) ma purtroppo senza un gran futuro in Italia e non per una colpa particolare della Federazione. Il costo della tessera Federale non c’entra; nel tennis se vuoi fare gare FIT devi pagare la visita specialistica sotto sforzo e poi anche la Tessera eppure i praticanti sono tanti; anche da noi la tessera serve per fare le gare e per avere la registrazione dell’handicap.
    Quello che costa è tutto il resto; un circolo medio costa 2.000€ all’anno, ogni gara da socio 20€ (aberrante!!), il maestro (imprescindibile se non vuoi zappare per tutta la vita) 60€ all’ora, le palline di pratica (imprescindibili se non vuoi zappare per sempre) 3€ ogni 50 palline, giocare fuori dal tuo circolo 60/80€ alla volta etc etc etc per un totale di oltre 3.500€ all’anno che non tutti possono permettersi.

    Nota a margine: Concordo al 100% con Sauro riguardo ai quota 100; ho iniziato a giocare 7 anni fa, sono un discreto giocatore e continuerò a praticare perché molto appassionato ma l’ambiente che ho trovato nei circoli mi ha deluso profondamente: Persone spesso arroganti, ancorate ad un passato che non c’è più, chiuse e che si credono detentori di una “tradizione” che non gli spetta di diritto. Tralasciamo come molti di questi “baroni” contano i propri colpi durante le gare; me ne sono capitati casualmente un paio in questi anni e con mia somma gioia li ho trasformati in “giocatori dormienti” squalificati per 12/18 mesi….
    Un saluto
    Venanzio

  16. PUBBLICO IL COMMENTO DI ROBERTA CANDUS, INVIATOMI VIA FACEBOOK
    “Ciao Sauro, io non sono venuta all’Open, prima volta da 40 anni che seguo il golf, d‘altronde a Milano era molto più semplice avere tifosi, difatti più scendi e meno i golfisti sono interessati agli eventi, anche i miei. Un tempo i “Golf&Gusto Cup” si limitavano al Nord scoprendo che pochi giocatori avevo scendendo l’Italia. Ora che portò gli chef a giocare a golf, “Chef in Green” in quattro anni ha annoverato più di 200 chef che hanno provato questo gioco e, siccome non ci sono proposte per venire loro incontro per provare senza di me, per ora ho solo quattro chef che si sono iscritti e hanno preso l’hcp. Alla Federazione quando anni fa ho detto che facevo questi eventi, mi hanno guardato come fossi una povera stupida! Beh, si é vero é colpa di noi non tutti per fortuna golfisti, ma in Federazione non hanno mai capito nulla, meglio non interessa. Loro sono solo politici!”

  17. Che la colpa sia solo della Federazione forse non è vero ma se si leggono i bilanci della FIG degli anni scorsi sistematicamente in rosso forse si capisce anche perché il golf non è decollato e forse neanche la Ryder potrà porvi rimedio.

    Organizzare la Ryder spendendo soldi pubblici (copertura finanziaria governo Lotti) per rifare un campo privato (Marco Simone di Biagiotti) avendo un campo di proprietà (Golf Nazionale) che è in perdita sistematica al punto di dover azzerare il valore della partecipazione e’ poi un’operazione da spiegare molto bene e di certo non mi pare aiuti lo sviluppo del golf …..

    Il tutto sembra essere più una mossa politica che una reale intenzione di sviluppo.

    Vedremo i risultati a breve sperando di sbagliarci ma le premesse non sono incoraggianti.

    • Fabio, non so quanta gente abbia fatto la sua analisi finanziaria ma qualche tempo fa mi sono letto anch’io i bilanci FIG giungendo alle sue medesime conclusioni. Chiedo scusa in anticipo se errassi, ma andando a memoria, mi pare che sotto la presidenza Chimenti si siano persi circa 10.0000.000 di capitalizzazione. Da una complessiva lettura si capisce poi il disastro nella gestione del Golf Nazionale. Secondo le regole CONI, le Federazioni costantemente in perdita dovrebbero essere commissariate; incomprensibile proseguire su questa strada. Quanto precede e le sue osservazioni spiegano il vero e proprio muro posto all’ingresso del mondo golf, che è la tessera di 100 euro.

  18. Non andremo mai da nessuna parte,senza campi pubblici e una vera apertura al golf verso le masse popolari. E’ e rimarrà,purtroppo uno sport/gioco per pensionati benestanti.

  19. Buongiorno.
    Quando capita di guardare le classifiche delle gare di circolo e si scopre che la categoria più corposa è sempre quella dei “seniores” vuol dire che quello sport, almeno per quanto concerne l’Italia, è defunto.
    Aggiungiamo che Sky ormai preferisce trasmettere addirittura il Tiro con l’Arco: evidentemente dal golf non ha ritorni accettabili.
    In merito allo stato di salute dei Circoli Italiani è preferibile stendere un velo pietoso.
    Sul numero di campi di golf in tutta l’Italia Meridionale, ad esempio, è sufficiente dire che è uguale a quello di Maiorca ed in inverno, quando la Spagna fa il pieno, i resort siciliani sono chiusi.
    Probabilmente si sta raccogliendo quello che, negli anni, si è seminato e non si può sempre fingere ossequiosamente che la Federazione sia esente da colpe.
    Se in una qualsiasi azienda fatturato e clienti diminuiscono, non si confermano i vertici, ma si interviene con misure drastiche; invece, nella Repubblica del Golf, alle ultime elezioni federali abbiamo avuto il “candidato unico”, come se si fosse reduci da chissà quali successi.
    Aspettando fiduciosi il prossimo aumento delle tessere FIG, unica attività federale che il golfista italiano riesce tangibilmente a percepire, auguro buon golf a tutti.

  20. Buongiorno,
    leggo solo ora questo bellissimo articolo per il quale mi complimento e che condivido al 100%. Premetto che il mio punto di vista è quello di giocatore (ahimè scarsissimo) che frequenta i green solo da un paio d’anni. Ritengo che se vogliamo dare un futuro al golf italiano dobbiamo veramente darci una svegliata colossale per esempio andando a vedere come è vissuto all’estero. Prima la smettiamo di criticare “nunc et semper” e iniziamo a “costruire” e prima inizieremo ad alimentare quell’entusiasmo che questo magnifico (ed educativo) sport riesce a generare.
    grazie e buon golf a tutti!

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