Corrado De Stefani: perché sono ottimista sul futuro del golf

Come mai in Italia non aumentano i praticanti e/o i tesserati? Chi risponde con esattezza a questa domanda sul futuro del golf vince un biglietto per l’Augusta Masters. Scherzi a parte, il professionista Corrado De Stefani scrive per “Golfando” la sua risposta.


di Corrado De Stefani@corradestefani
“È vero, in Italia i golfisti sono pochi e sembrano addirittura diminuire di anno in anno. Lo scenario appare abbastanza preoccupante, soprattutto per chi lavora all’interno del panorama golfistico. Il motivo di una simile situazione è probabilmente tanto semplice quanto complesso.

Alla base una delle ragioni non può non essere cercata nei costi di questo sport, o per lo meno in quanto si pensa sia dispendioso. Il golf non è certamente uno sport elitario, o comunque non lo è più. Il luogo comune del golf come uno sport da ricchi sembra superato, ma senza dubbio ci sono diversi passatempi molto meno cari, tutti in linea con il momento economico non felicissimo. Quegli sport, al momento, possono sembrare comprensibilmente più gettonati. Sulla percezione di quest’ultimo aspetto, oltre che con qualche promozione, è difficile intervenire.

Il futuro del golf, i giovani

Dove invece dobbiamo darci da fare è nel far avvicinare ai campi da golf i bambini più piccoli, i giocatori di domani: una statistica evidenzia come il golf “visto da fuori” (ovvero da ragazzi che non lo praticano) appaia come noioso, ben lontano come interesse da calcio e basket, ad esempio.

Tutto cambia invece nel momento in cui si mette piede in campo: in quell’istante il golf non ha nulla da invidiare ad altri sport. Una volta vissuto, il golf fornisce feedback fantastici, almeno al pari delle altre discipline più popolari. Anzi i feedback sono addirittura migliori. Tanti bambini rimangono entusiasti e non vedono l’ora di praticare la prossima volta.

È questione quindi di abbattere questa barriera che ora è un po’ troppo spessa. Lo è forse per via del poco tempo libero dei ragazzi, per le difficoltà dei genitori nel poterli portare al campo pratica o nel pagare loro iscrizioni e lezioni. Oppure lo è per quello scarso interesse che, a prima vista, il golf suscita.

Io resto ottimista

Personalmente comunque, sono molto fiducioso, al contrario magari di quanto si possa pensare, sul futuro del golf in Italia. Vedo del pessimismo diffuso ma anche tanti miei colleghi preparati e entusiasti, programmi sempre migliori e più divertenti per bambini e ragazzi. I momenti difficili servono anche per motivare a dare qualsiasi in più: remando tutti nella stessa direzione, con intelligenza e duro lavoro potremo raggiungere numeri importanti. Magari prima di quanto si immagini.”

Corrado De Stefani è un professionista 26enne di Biella. Fa parte dell’Academy di Edoardo Molinari al “Royal Park I Roveri”. Il nostro blog ospita i suoi interventi: per domande o spunti su questo post clicca qua.


Corrado De Stefani: “Asta dentro o fuori? Io dico fuori”

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3 risposte a “Corrado De Stefani: perché sono ottimista sul futuro del golf

  1. Perché in Italia è obbligatorio associarsi a un golf club per farsi la partita ogni tanto, io la vedo una stupidaggine. All estero posso giocare a golf senza sostenere l onere di iscrivermi a un golf club solo per una stupida tessera.
    L iscrizione al golf club conviene anchi fa 5 o 6 giocate al mese non a chi come me ne fa 5 all anno e non è possibile che mi costi in media 500 euro perché sono obbligato ad iscrivermi al club. Preferisco farmi una vacanza e giocare all estero

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