Un Apple Watch inguaia la golfista sedicenne Lucy Li – VIDEO

Un Apple Watch rischia di costare carissimo a Lucy Li, 16enne golfista dilettante che ha già lasciato il segno nel mondo del golf a stelle strisce. Lucy infatti a soli 11 anni ha giocato gli US Open nel 2014, diventando la più giovane  di sempre a farlo. Ma adesso Lucy è finita in prima pagina non per meriti sportivi bensì per 15 secondi con l’Apple Watch al polso.

RANCHO MIRAGE (California) Lucy Li alla buca 13 nel secondo giro dell'ANA Inspiration (foto di Jeff Gross/Getty Images/AFP) senza Apple Watch

RANCHO MIRAGE (California) Lucy Li alla buca 13 nel secondo giro dell’ANA Inspiration nel marzo 2018 (foto di Jeff Gross/Getty Images/AFP).

La ragazzina infatti è uno dei volti della casa di Cupertino per la campagna pubblicitaria Close Your Rings. In quindici secondi Lucy viene immortalata mentre gioca, si allena e si diverte sempre con il prezioso gingillo al polso.

Dove sta l’inghippo? Semplice: la parola testimonial non può venire accostata alla parola amateur. Il dilettante non può comparire in nessuna campagna pubblicitaria. Senza se e senza ma. Niente spot e niente promozioni di qualsiasi genere: è la legge della US Golf Association che, appena cominciato a circolare il video, ha subito voluto vederci chiaro.

Cosa dicono le regole

Lo status di giocatore amateur vieta a qualsiasi dilettante di usare le proprie qualità per “guadagnare, ottenere vantaggi personali o ricompense di qualsiasi natura (in modo diretto o indiretto) promuovendo o vendendo qualsiasi tipo di prodotto”. Non è nemmeno consentito far usare a terzi il proprio nome o la propria immagine “per la promozione o la vendita di qualsiasi cosa”.

Il dilettante di golf faccia il dilettante di golf, i contratti, i dollari e i diritti d’immagine sono roba da professionisti. Questo il principio stabilito dalla USGA che, di fatto, proibisce di incassare ricompensa anche a familiari o manager dell’atleta.

In Italia si direbbe che l’indagine sul video per Apple Watch girato da Lucy Li è un atto dovuto. In un comunicato USGA fa sapere di aver chiesto approfondimenti alla famiglia della giocatrice non appena visto il filmato. “Siamo alla fase del fact finding ed è prematuro parlare di conseguenze. La famiglia di Lucy è molto collaborativa”.

Se riconosciuta colpevole Lucy Li perderà lo status di amateur e dovrà dire addio alle gare del circuito dilettantistico per un bel po’.

Qualcosa non torna

Dal canto sua famiglia e staff della sedicenne (numero nove nel World Ranking dilettanti) hanno commentato i fatti con poche frasi. “Non abbiamo ricevuto ricompense e non possiamo dire altro perché Lucy ha firmato un accordo di riservatezza con Apple”: il senso dello stringato comunicato girato a Golf Digest. Apple non rilascia dichiarazioni.

Qualcosa non torna in tutta la vicenda. Ad esempio: possibile che chi segue una delle grandi promesse del golf mondiale possa aver commesso una leggerezza simile? La famiglia, l’allenatore o il manager di Lucy Li ignoravano questa regola? Difficile, quasi impossibile una sciocchezza del genere nel 2010. Al tempo stesso è impensabile che chi ha ingaggiato la 16enne non fosse a conoscenza del suo status di dilettante e del conseguente impedimento commerciale.

C’è chi parla di un cavillo giuridico per aggirare la regola, chi di rischio calcolato (il video è in circolazione e il fatto che se ne parli non fa altro che aumentarne la viralità) e ben studiato per il mercato orientale di Apple Watch.

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