Gary Player: il doping nel golf ci sarà sempre

Quella che si apre a Carnoustie è la 147esima edizione dell’Open Championship ma soprattutto la prima con la tolleranza zero al doping nel golf. Da giovedì i giocatori verranno sottoposti anche alle analisi del sangue per scoprire l’eventuale presenza di sostanze illecite. E su questa scelta piomba la scure di Gary Player: “Il golf non sarà mai completamente privo di droghe” ha detto.

BEDFORD HILLS - Una foto di repertorio di Gary Player durante il suo "Invitational" nel 2016 a New York (foto Afp): ora torna a parlare di Doping nel golf

BEDFORD HILLS Una foto di repertorio di Gary Player durante il suo “Invitational” nel 2016 a New York (foto Afp).

Parlando al quotidiano The Times, l’82enne campione sudafricano non usa mezzi termini per dire la sua. “Perché ci siamo mossi così tardi? Siamo l’ultimo sport a farlo” si chiede uno dei totem di questo sport, un’autorità dall’alto dei suoi nove major vinti in carriera (di cui tre British, uno proprio a Carnoustie cinquant’anni fa). Il PGA Tour ha stretto i controlli l’anno scorso, introducendo lo screening del sangue e allargando la lista dei prodotti non leciti.

Ora tocca all’unico major che si gioca in terra europea. Ma Player non crede che sia la panacea contro il doping nel golf. “In passato abbiamo avuto giocatori che hanno usato droghe per aumentare le loro prestazioni, saremo mai in grado di fermarli? – prosegue il sudafricano – No. C’è troppo coinvolgimento, è il mondo in cui viviamo”. Parole che non hanno bisogno di commento. Pur ammettendo che il golf come il tennis siano sport tra i più puliti in circolazione, Player riconosce l’effetto del doping su un professionista: “Ti trasforma in un giocatore più forte. Non hai infortuni frequenti. Puoi tirare più forte e ti alleni più duramente senza sentire la fatica”.

Doping nel golf: e i giocatori?

Come accoglieranno i giocatori questa stretta contro chi gioca sporco? Difficile schierarsi apertamente contro una simile decisione. Rory McIlroy due anni fa aveva chiesto di incentivare la lotta al doping. Tommy Fleetwood di recente si è esposto: “Sono convinto che il golf sia uno sport pulito ma le regole ci sono e vanno rispettate. Se tutti fossero al loro posto non ci sarebbe nessun problema” ha specificato uno dei giocatori più attei all’Open Championship 2018.

Tommy Fleetwood: Sono convinto che il golf sia pulito ma le regole sul doping ci sono e vanno rispettate Condividi il Tweet

Secondo l’Agenzia Mondiale Anti-Doping, il golf è stato lo sport olimpico con il minor numero di test effettuati nel 2015.

L’ultimo giocatore squalificato è stato il canadese Brad Fritsch, sospeso tre mesi nel gennaio 2018 per aver utilizzato un farmaco per dimagrire compreso nella lista di quelli proibiti.

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