Lo sport in generale e il golf in particolare come mezzo di inclusione sociale dei disabili: lanciata a Roma l’esperienza pilota Golf4Autism, patrocinata da Federgolf e nata dalla collaborazione tra l’associazione Una breccia nel muro e il circolo Archi di Claudio. In sede di presentazione è stato ribadito un dato più che mai attuale: ad oggi in media si stima la presenza di un bambino con autismo ogni cento nati.
Come detto, l’iniziativa è rivolta ai bambini con spettro autistico fra i 6 e i 12 anni. La ripetitività dello swing e il fatto di giocare all’aria aperta fanno sì che il golf sia di facile approccio per questi bambini, risultando così utile anche alle loro famiglie. Le lezioni saranno gratuite e in mezzo ad altri giocatori, così da favorire socializzazione e integrazione del minore.
Nove mesi di rodaggio
Golfautism ha già superato una fase sperimentale nel 2017 con nove mesi di insegnamento presso il circolo romano Archi di Claudio. Quel periodo è la base di partenza di tutto, momento indispensabile per dare e avere indicazioni molto confortanti, sia per gli operatori che per giocatori e rispettive famiglie. Nel 2018 l’attività sportiva si svolgerà la domenica, principalmente presso il campo romano. Nei giorni di pioggia, ci si sposta negli spazi dell’associazione Una breccia nel muro.
L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto Ryder Cup 2022 ed è stata presentata nelle scorse ore a Roma. Sono intervenuti Andrea Ranza (“Golfprogram”), il professore Alberto Zuliani (“Una breccia nel muro”), Gianluca Cencia (vice presidente Archi di Claudio), il dottor Niccolò Collini (psicologo, Fondazione Opera Santa Rita di Prato e Direttore del servizio ambulatoriale per l’autismo e la logopedia) e Gian Paolo Montali per Federgolf.
Ecco, in sintesi, alcuni dei passaggi dei loro interventi.
Niccolò Collini: il golf promuove l’imitazione
Per questo si adatta a coloro i quali hanno difficoltà nel mantenere attenzione per tempi prolungati. Giocare a golf, inoltre favorisce un miglioramento della coordinazione psicomotoria grazie all’allenamento di un gesto tecnico che comprende il controllo e il movimento dell’intero corpo. Altro aspetto rilevante del golf è che promuove e potenzia l’imitazione, capacità spesso limitata e compromessa nei bambini con autismo e offre come modello da imitare non solo l’adulto (maestro di golf) ma anche i coetanei con cui ci si trova a interagire”.
Gian Paolo Montali: il progetto è esportabile
Poi si pensi al nostro Settore Paralimpico. Si pensi all’area GolfSuperAbili con lezioni gratuite al Golf Club Milano nell’ultimo Open. Si ricordino i raduni tecnici per la Nazionale Disabili. il Mondiale per non vedenti, a Roma presso il Parco De’ Medici. Ci tengo a ricordare che il viaggio verso la Ryder Cup 2022 continua…”.
Andrea Ranza: abbiamo visto famiglie felici
“Golf4autism è un progetto che vuole dimostrare come il golf possa essere il luogo ideale dell’integrazione sociale. Nel 2017 abbiamo iniziato un percorso pilota con due ore di lezione ogni domenica da aprile a dicembre. Abbiamo riscontrato da subito grande interesse delle famiglie e dei ragazzi. Tutte le famiglie erano felici di vedere i propri figli divertirsi sul green insieme agli altri giovani. È importante sottolineare che per le lezioni abbiamo utilizzato un’attrezzatura specifica. Così abbiamo evitato incidenti e reso più facile e divertente l’apprendimento. I corsi ripartiranno a inizio febbraio e la nostra intenzione è di portare avanti questa iniziativa fino al 2022. E ci auguriamo che questo progetto possa coinvolgere tanti altri circoli”.
Alberto Zuliani: pensiamo a bambini e alle famiglie
Gianluca Cencia: l’Archi di Claudio c’è e ci sarà
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