Piccola rivoluzione al vertice dell’ Open d’Italia al termine della seconda giornata: Fraser e Wallace sono i nuovi leader a -13. Dietro di loro due dei sei battistrada di giovedì: Aphibarnrat e Donaldson (-11) mentre Francesco Molinari (-10) arretra in quinta posizione (-10) e lascia ben sperare per il fine settimana . Sergio Garcia è in agguato con il suo -9.
Jon Rahm è diciottesimo con 135 (-7) ed è stato agganciato da un brillante Nino Bertasio. Degli altri attesi protagonisti Alex Noren, Luke Donald e Bernd Wiesberger sono 27esimi con 136 (-6). Tommy Fleetwood (leader dell’ordine di merito europeo) e Matthew Fitzpatrick hanno lo stesso score di Pavan (-5). Lee Westwood e Graeme McDowell hanno passato il taglio con l’ultimo punteggio utile (141).
Ore 18 – Il record di Fraser
Marcus Fraser, australiano di 39 anni, n.259 al mondo, ha ammesso di aver giocato a Monza “il miglior round della carriera”, l’unico in oltre mille dell’European Tour. “Continuerò a spingere e provare a essere paziente – ha spiegato -. E’ stato un anno frustrante. Oggi sono fiero di me, mi tranquillizza sapere di poter ancora giocare a golf. Ho avuto anche un po’ di fortuna, mi è sembrato di tirare in modo incredibile. E’ bello quando succede. Anche perché credevo di dover fare i bagagli e andare a casa”.
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Ore 18 – Si va verso il record assoluto di spettatori
Oltre 15.000 persone hanno assistito alla seconda giornata dell’Open. Le cifre arrivano dall’organizzazione. Con le 10mila presenze di giovedì è stato battuto il record di affluenza nelle prime due giornate di gara registrato con 16.000 (7.500 e 9.500) nell’edizione di due anni fa disputata sempre a Milano. Da rilevare che lo scorso anno, invece, l’inizio del torneo era stato condizionato da forti piogge.
Ore 17.30 – Molinari chiude a -3: “Giornata di lotta”
“Una giornata diversa da quella di ieri”. Questo il primo commento di Francesco Molinari al termine del secondo giro dove ha chiuso in quinta posizione. “Non sono partito al meglio – ha spiegato – e questo ha complicato le cose. Sono stato bravo a rimanere calmo e a trovare due birdie alla 8 e alla 9. Sicuramente il putt non è andato come avrei voluto, ma è difficile rimanere sempre ad alti livelli. E’ stata una giornata di lotta ma sono comunque contento di quanto fatto. Siamo solo a metà strada e la posizione in cui mi trovo è buona. All’inizio del torneo avrei firmato per trovarmi qui. Ora devo migliorare e limitare le imperfezioni. Peccato per l’errore alla 17, mi è mancata un po’ di concentrazione”.
Ore 17.15 – Molti italiani non passano il taglio
Tante vittime azzurre della selezione del secondo giorno. Paratore ha sbagliato l’ultimo putt alla 18 e saluta Monza. Avventura finita anche per Dodo Molinari. Cianchetti si ferma a -1 e saluta così come Manassero (par). Fuori anche Tadini (+1) e Maccario (+4) e Ravano. Ko l’altro amateur Stefano Mazzoli (-3, out per un colpo).
Sono cinque gli azzurri ancora in gara: oltre a Chicco, ci sono Bertasio (-7), Andrea Pavan (-5), Enrico Di Nitto (-4) e l’amateur Lorenzo Scalise (-4).
Ore 15 – GMac e Beef tra la folla
Simpatia e sprazzi di album dei ricordi per l’incontro di Graeme McDowell e Andrew “Beef” Johnston proprio sotto il tabellone dei risultati del villaggio ospitalità. GMac ha scoperto che, calendario alla mano, non era più tornato a giocare in Italia dal 2002 proprio quando vinse l’Open. “Fui premiato con tanto formaggio quanto pesavo: quella scorta l’ho finita poco tempo fa” ammette. Poi ricorda le sue Ryder Cup e soprattutto quella del Celtic Manor. “Ho vinto nove volte sul Tour ma nulla è paragonabile a quell’emozione”. Un fiume di simpatia Beef che, dopo la scontata domanda sull’origine del suo soprannome, ringrazia il pubblico italiano per la competenza e il calore visto in campo.
ORE 13.40 – Paratore, tanto amore – Manassero, tantissimo amore
Apriamo una parentesi su due protagonisti del golf azzurro qua a Monza. Il team numero 27 ha visto partire dalla buca 1 Renato Paratore accoppiato con Fisher e Donald. Il pubblico ha ovviamente applaudito e incoraggiato il ventunenne romano. A seguire, team 28, c’era Matteo Manassero con Hatton e Wiesbgerger. L’accoglienza per Manny è stata impressionante: applausi e urla di incoraggiamento l’hanno seguito fino al tee di partenza. La domanda sorge spontanea: quanto sarebbe stata intensa l’accoglienza se Manassero, negli ultimi anni, avesse vinto come ad inizio carriera?
ORE 13.20 Molinari tra la sua gente
In leggero ritardo rispetto al tee time è iniziata anche la gara di Francesco Molinari. Chicco ormai è “uno di noi” per il pubblico italiano. Impressionante l’attesa dei tifosi assiepati sul tee della 1 prima della sua partenza. Un’ovazione ha accolto l’ingresso sul fairway del piemontese.
Quindi applausi e cori. Poi tutti quasi in rigoroso silenzio attendendo il suo colpo. Un bel colpo, a differenza di Willett finito a destra tra gli alberi.
Ore 12.35 – Fraser in vetta
Grazie a sei birdie nelle prime 12 buche, l’australiano Marcus Fraser si è portato provvisoriamente in testa con 10 colpi sotto il par. Alle sue spalle gli inglesi Eddie Pepperell e Matt Wallace a -9. A -8 c’e’ Sergio Garcia, che alla buca 18 ha infilato la pallina nonostante un insetto gli ronzasse fastidiosamente sul viso. Stesso punteggio parziale per il tedesco Florian Fritsch e per il francese Gregory Havret. Sta conquistando applausi l’italiano Nino Bertasio, a -5.
Quello che potrebbe suonare come uno slogan sta diventando una realtà. Basta guardare nell’area verde tra la partenza della buca 10 e la parte finale della 18. Ci sono tanti spazi per avvicinare al golf anche i più restii. Non è il caso di chi pratica nell’area “GolfSuperAbili”, uno spazio dedicato a chi trova nel golf uno sfogo o una passione. A fare gli onore di casa Montali. L’inclusione sociale delle persone disabili “è uno dei cardini del progetto Ryder Cup” spiega, Per Montali l’obiettivo è “far capire ai ragazzi meno fortunati che il golf è uno sport per tutti, alla loro portata, che può dargli grandi soddisfazioni”.
Giocare a golf è una grande chance per i disabili, per qualsiasi forma di handicap si soffra. Attorno a loro si forma una comunità di persone che insieme superano più di un’avversità. Basta guardarli per capire cosa sia il golf per loro. Basta guardare il sorriso di Stefano Palmieri, 46enne toscano vincitore del prestigioso British Blind Open 2017, per capire che il golf è davvero per tutti.
Ore 11.35 Momento di sconforto per Rahm
ORE 11.45 – People for Garcia
Ore 11.30 Sergio Garcia imbuca nonostante un’ape di troppo
Even a local bug can’t stop Sergio pic.twitter.com/TbAg8KAdgd
— The European Tour (@EuropeanTour) 13 ottobre 2017
ORE 11.15 – Succede anche questo: contromano sulla buca 1
Buca 1. Kaymer, Dodo Molinari e Fitzpatrick piazzano la loro bomba dal tee di partenza in centro fairway. Mentre si avvicinano per il secondo colpo, il caddie di Ricardo Gouveia va loro incontro facendo cenno di spostarsi. Il portoghese infatti è poco avanti il green della buca 1. Come ci sia finito lì giocando la buca 9 è tutto da capire. Fattostà che la mette in centro fairway e poi con sicurezza scavalva tutti gli alberi e terzo tiro (crediamo) la rimette nel suo fairway dove ad attenderlo ci sono Canizares e Fisher. Gouveia ha chiuso la buca 9 con un bogie.
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ORE 10 – Il programma
Francesco Molinari parte alle 13:15 con, al suo fianco, lo svedese Alex Noren e l’inglese Danny Willett. Già in campo gli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm (autore di un primo giro incolore), oltre al britannico Tommy Fletwood che dovrà spingere parecchio per provare a recuperare. In gara anche l’azzurro Nino Bertasio, che ha concluso alla grande il primo giro mentre sul tee della 1 (alle 12:55) sarà la volta di Renato Paratore. Poco dopo toccherà a Matteo Manassero, che proverà a limitare qualche errore di troppo di ieri.
ORE 9 – Il pubblico
C’è ottimismo tra gli organizzatori. Le stime di pubblico della prima giornata parlano di 10mila presenze. Il clima regge. L’obiettivo è quello di superare le 45.000 presenze dello scorso anno.
Ore 8 – Jimenez: “Paratore è un grande”
Spigolatura dal primo giorno di gara: il vecchio Jimenez incorona il giovane Paratore. Sigaro in bocca e in mano un calice di bollicine, Jose Angel Jimenez si è goduto giovedì l’atmosfera dopo aver partecipato a uno show di golf acrobatico con il talento italiano Renato Paratore e Romain Bechu, uno specialista nell’addomesticare la pallina “Mi piace stare qua all’Open, io cerco di godermi tutto quello che faccio nella vita – ha sorriso il campione spagnolo classe 1964, seduto su una sdraio nello stand degli occhiali Maui Jim, dopo aver firmato autografi e posato nelle foto con Paratore -. Renato è un grande giocatore, è giovane, ha un bello spirito. Non so come andrà a finire l’Open d’Italia ma Paratore ha cominciato bene e Molinari ancora meglio: sarà un bel torneo. Ci sono molti grandi giocatori, anche Jon Rahm, Sergio Garcia, Tommy Fleetwood, sara’ divertente”.
ORE 7.50 Il primo tee shot
A inaugurare la seconda giornata di gara sul tee della buca 1 Kieffer, Brooks, Holman. Stesso orario ma dalla 10 due big come Pepperell, Colsaerts e il francese Pavon.
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