Open de France al via: dove giocare a golf a Parigi (e non solo)

Dal 29 giugno al 2 luglio a Le Golf National di Saint-Quentin-en-Yvelines (a 35 km da Parigi) scatta l’HNA Open de France. I più grandi del mondo si danno appuntamento sul percorso “Albatros” per l’evento golfistico più importante della stagione francese. Ma il golf a Parigi è molto altro.

Golf a Parigi

Le Golf National (foto tratta dal sito ufficiale)

Nato nel 1906, l’Open de France è il più antico open nazionale dell’Europa continentale, dentro lo European Tour dal 1972. Nell’albo d’oro figurano nomi del calibro di Seve Ballesteros, Greg Norman, Bernhard Langer, sir Nick Faldo, José María Olazabal, Retief Goosen, Sir Nick Faldo. Nella storia recente Martin Kaymer e Graeme McDowell.

Golf a Parigi e non solo: i numeri

Dietro all’Open c’è un movimento di tutto rispetto. Si calcola che ogni anno circa 780mila francesi giochino a golf. Il giro d’affari del turismo golfistico ammonta a circa 500 milioni di euro all’anno. Non fa differenza che si tratti di un torneo del Tour o di una vacanza dedicata allo sport all’aria aperta: chiunque scelga la Francia si troverà di fronte a un’esperienza difficilmente dimenticabile.

Nella sola regione di Paris Île-de-France ci sono una settantina di campi. Molti sono situati in un suggestivo contesto naturalistico, artistico e culturale. Spesso e volentieri si gioca con in mente la buca ma con lo sguardo perso su castelli, monumenti o edifici storici.

Golf a Parigi: Le Golf National

Sede dell’Open sarà Le Golf National che, nel 2015, ha vinto il Today’s Golfer Travel Awards come miglior campo francese. Adibito a terreno agricolo durante il regno di Luigi XIV, questo percorso sorge su uno dei campi di grano del castello di Versailles. Venne trasformato in struttura per il golf nel 1990. Il progetto fu siglato dall’architetto Hubert Chesneau.

Si compone di due percorsi da diciotto buche. Uno è l’Albatros, l’altro è l’Aigle. Il primo è un par 72 di 6300 metri ed è conosciuto come uno dei migliori campi internazionali. Sull’Albatros si giocherà la Ryder Cup 2018. Il secondo è un par 72 di 5900 metri, pensato sia per dilettanti che per giocatori navigati. Non solo: il club ospita anche l’Oiselet, un nove buche specifico per gli allenamenti.

Open de France

Una vista dall’alto del Mont Griffon (foto da sito ufficiale)

Golf a Parigi e non solo: dove

Giocare a golf si può anche a due passi dalla metropoli. Nel cuore della valle de l’Ysieux e del Parc Naturel Régional Oise-Pays de France c’è il Golf Hotel De Mont Griffon. Qui si coniugano tradizione e modernità. I quattro percorsi offrono una vista mozzafiato su un paesaggio naturale di rara bellezza. A poca distanza il Club du Lys Chantilly, centoventi ettari divisi in tre percorsi per quarantacinque buche. E un raffinato ristorante con terrazza in cui cenare di fronte a un panorama sui campi.

Golf e divertimento per tutta la famiglia al Golf Disneyland. Il campo del parco divertimenti offre tre percorsi a nove buche che possono essere combinati per formare diversi campi a diciotto buche. E’ adatto ai golfisti di ogni livello.

Golf tra natura e storia

Muovendo verso sud, vicino alla pittoresca foresta di Fontainebleau, si incontra il Golf du Chateau de Cely. Cinquantacinque ettari che comprendono un castello del XIV secolo e un percorso da diciotto buche lungo 5874 metri. Il progetto è degli architetti specializzati Adam e Fromanger in collaborazione con Jack Nicklaus Design. Ogni buca offre un punto di vista diverso e consente molteplici approcci, secondo i principi della tradizione golfistica americana.

Il Parc naturel régional de la Haute Vallée de Chevreuse, a sud-ovest, ha un patrimonio di castelli, chiese, palazzi e fortificazioni feudali. E’ la meta perfetta per gli amanti dello sport all’aria aperta che non vogliono rinunciare a storia e cultura. La zona ospita l’Exclusive Golf Courson-Stade Français, campo classificato tra i migliori in Europa. Sono trentasei buche (quattro percorsi da nove buche per sei diverse combinazioni) dislocate in centodieci ettari delimitati da boschi. Il percorso è tipico dello stile di Robert Von Hagge, l’architetto che ha plasmato il campo per isolare i fairways gli uni degli altri.


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