“Nel 2009 CNN e New York Times hanno scritto che ogni anno negli Stati Uniti vengono perse circa 300 milioni di palline da golf. Quante finiscono in fondo all’oceano? Nessuno lo sa”
OCEANO PACIFICO Le palline in fondo a Carmel Bay
Comincia così Fore The Ocean, progetto-denuncia di Alex Weber e Jack Johnston, due giovani americani che sognano un mondo e un mare migliori. “Quest’estate durante un’immersione in California abbiamo scoperto migliaia di palline sotto l’acqua o appoggiate sul fondale nel santuario marino di Monterey Bay National. In sei mesi ne abbiamo portate via 4mila a Carmel Bay, nel Pacifico poco lontano da Pebble Beach”. Pebble Beach è uno dei posti più belli e conosciuti al mondo per giocare a golf in riva all’Oceano. Purtroppo parecchie palline da quelle parti non restano su green e fairway.
Così, con l’erosione provocata dall’acqua gran parte delle palle perse si deformano, si sfilacciano e i pesci spesso e volentieri le scambiano per alghe, le ingoiano e si sentono sazi. Peccato che non vi sia nulla di commestibile nella plastica che ricopre le palline e quindi talvolta i pesci muoiono di fame. Come se non bastasse, una volta aperta una falla nella superficie, esse contengono al loro interno una sostanza a base di zinco che, a lungo andare, risulta tossica per le acque del mare e per tutta la flora e la fauna marina.
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Insomma giocare a golf in riva all’oceano o al mare rischia di essere pericoloso per il mare stesso e per chi ci vive. Alex e Jack hanno documentato la loro ricerca con un filmato che lascia poco spazio ai dubbi. E ora cercano sostegno alla loro campagna di sensibilizzazione e alla pulizia dei fondali. Ogni anno negli Usa si perdono 300 milioni di palline da #golf. Che succede se finiscono in mare?” Condividi il Tweet
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