Ryder Cup 2016 / Day 2 – Gli Usa prendono il volo, adesso serve un’altra Medinah

E’ indispensabile una grande impresa per tenersi la Ryder Cup: gli Stati Uniti hanno premuto sull’acceleratore nel secondo ma non sempre decisivo giorno e si sono portati sul 9,5 a 6,5. Ai padroni di casa servono altri quattro punti e mezzo per prendersi la coppa dopo tre edizioni di astinenza. Ai continentali ne occorrono 7,5. “Come Medinah” ricorderanno in molti. Appunto: la rimonta di Medinah 2012 è entrata nella storia. E la storia non si fa sempre.

CHASKA, MN - OCTOBER 01: Phil Mickelson and Matt Kuchar of the United States reacts after a putt by Kuchar on the 13th green during afternoon fourball matches of the 2016 Ryder Cup at Hazeltine National Golf Club on October 1, 2016 in Chaska, Minnesota. Andrew Redington/Getty Images/AFP

CHASKA – Phil Mickelson e Matt Kuchar esultano dopo un putt vincente del secondo sul green della 13 (Foto Afp)

Lo sa bene Darren Clarke che ha scelto di far giocare i primi singoli ai giocatori europei più in forma: in campo subito McIlroy, Stenson, Pieters, Rose, Cabrera Bello e Garcia per tenere a galla Team Europe.

L’ultimo match – nella speranza che sia quello decisivo – vedrà in campo il debuttante Fitzpatrick contro Zac Johnson.

L’ILLUSIONE DEI FOURSOME DEL MATTINO – C’è stata grande lotta sul campo con gli europei che hanno chiuso con un parziale di 2,5-1,5 conquistando i due punti pieni con Rory McIlroy/Thomas Pieters (4/2 su Phil Mickelson/Rickie Fowler) e con Justin Rose/Chris Wood (1 up su Jimmy Walker/Zach Johnson). Per gli americani a segno Brandt Snedeker/Brooks Koepka (3/2 su Henrik Stenson/Matthew Fitzpatrick).

RORY MCILROY E IL TIFOSO
– Come previsto, il tifo degli americani è andato anche stavolta sopra le righe. A farne le spese Rory McIlroy che, al termine della buca 7, ha chiamato la security per far allontanare uno spettatore. “Credo che abbia superato ogni limite” – ha detto il nordirlandese in conferenza stampa.

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