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Bae Sang-moon lascia il PGA Tour: lo aspettano due anni di naja obbligatoria in SudCorea

Quando l’esercito della SudCorea chiama nessuno può dire di no. Nemmeno se si tratta di un giocatore professionista del PGA residente da anni negli Stati Uniti. Bae Sang-moon ha perso il ricorso in tribunale e sta per tornare in patria per svolgere due anni di servizio militare obbligatorio come qualsiasi sudcoreano tra i 18 e i 35 anni. Due anni sono tanti per un professionista: Bae Sang-moon rischia la carriera per adempiere a un obbligo di legge del suo Paese natale (che non è più il Paese dove vive).  Il giocatore aveva chiesto l’esonero a Seul proprio perché lavoratore all’estero con regolare visto di soggiorno per tre anni. Invece no: il tribunale ha sentenziato l’obbligo di servire la Patria e Bae Sang-moon appendera per due anni la sacca al chiodo. Niente scarpette chiodate bensì una mimetica per il sudcoreano che ha vinto due titoli su PGA.

Il 29enne non batte ciglio: “Rispetto completamente la decisione del tribunale – ha fatto sapere – e umilmente accetto la sentenza. Mi dispiace per quelli che mi hanno sostenuto, per i miei fan e sudcoreani”. Vista l’eccezionalità del caso, la PGA è andata incontro al giocatore: quando rientrerà negli Stati Uniti, nell’estate 2017, Bae Sang-moon riavrà il suo status di professionista nonostante la forzata assenza dai green.

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