E’ un quartetto di tutto rispetto a guidare lo Us Open sulla partenza del quarto giro: a Chambers Bay in testa con 206 colpi (-4) ci sono Jordan Spieth (68 67 71), Dustin Johnson (65 71 70), Jason Day (68 70 68) e Branden Grace (69 67 70). Staccati J. B. Holmes, Louis Oosthuizen, Cameron Smith e Shane Lowry, quinti con 209 (-1). Molinari è 19esimo con 213 (68 73 72, +3) e ha guadagnato due posizioni nel 115° US Open. Ha perso terreno Patrick Reed, leader insieme a Spieth dopo due giri e ora al nono posto con 211 (+1), dopo un 76 (+6), affiancato dallo svedese Henrik Stenson. In recupero, peraltro tardivo, il sudafricano Charl Schwartzel, da 35° a 15° con 212 (+2), e Rory McIlroy, da 44° a 25° con 214 (72 72 70, +4), che – grande favorito insieme a Spieth – si avvia comunque verso un risultato deludente.
Jordan Spieth è andato sopra, per la prima volta in tre turni, con un 71 (+1). Il vincitore del Masters, che in caso di successo non potrà detronizzare McIlroy nel ranking mondiale, ha accusato il passivo con quattro birdie e cinque bogey. “Ho preso per quattro volte tre putt – ha detto – e in due occasioni ho potuto fare poco, mentre per le altre due ho qualche rammarico. In compenso ho segnato dei birdie che hanno riequilibrato lo score. No, non scenderò in campo con il pensiero che ho l’occasione di assicurarmi il secondo major di fila, ma mi limiterò a concentrarmi sul giro”
Partenza da brividi per Francesco Molinari con quattro bogey in cinque buche, che poi, come ha fatto in tante altre occasioni, è riuscito quanto meno a contenere i danni grazie al suo spirito di combattente nato. I birdie alle buche 8, 14 e 17, contro un bogey alla 11, hanno fatto 72 (+2) ed evitato uno scivolone fin troppo penalizzante per la buona prova condotta fino ad ora. (fonte Federgolf)
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