ANDAR PER GOLF / 4 – A Marrakech alla scoperta del Royal Palm Golf Club

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Un nome, una garanzia per chi ha il golf nelle vene: c’è la mano del creatore dei cento migliori campi da golf del mondo (fonte Golf Magazine) dietro il Royal Palm Golf Club, fiore all’occhiello del nuovo hotel Royal Palm a Marrakech. Il percorso è stato disegnato da Cabell B. Robinson, laurea a Berkeley e all’Harvard Graduate School of Design e firme in calce ai progetti del percorso di Cerromar (Portorico), Oakland Hills (Michigan) e Crag Burn (New York).

Nel panorama sportivo del Marocco, il Royal Palm (gruppo Beachcomber Hotels) si è conquistato uno spazio tutto suo viste alcune sue peculiarità come il fatto che sia l’unico completamente all’interno del resort. Scusate se è poco: stiamo parlando di un 18 buche par 72 della lunghezza totale di 6608 metri inserito in un giardino in continua evoluzione, capace di offrire volti diversi a seconda della stagione e della relativa fioritura di alberi e arbusti. Come se non bastasse, non tutti hanno diritto di mettere il tee sulle partenze del Royal: il campo infatti è riservato agli ospiti dell’hotel e ai proprietari delle ville.

Golf 2.0 e non solo – Completano la struttura due putting green, un chipping e un campo pratica con attrezzatura avveniristica pensata per le analisi tecniche dei giocatori: a disposizione una Academy (junior più corsi anche individuali per qualsiasi livello), un Digital Coaching Studio, 40 cart e laboratori per attrezzatura personalizzata. Per gli addetti ai lavori: l’erba di fairway e rough è la Tif Sport Bermuda mentre sui green viene usata la Agrostis Palustris A-4 bent.

Il campo è pensato sia per professionisti chiamati ad allenarsi che per dilettanti a caccia di un giusto mix tra sacca e classica vacanza da mille e una notte. Ispirato al Paradis di Mauritius, il Royal Palm è all’avanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale: da quelle parti l’acqua e il relativo verde sono beni “particolarmente primari” e l’intero sistema di irrigazione è garantito da una tecnologia che rispetta l’ambiente.

L’hotel – Ma ormai il golf non è solo un 18 buche con i suoi bunker e le sue difficoltà: golf e turismo vanno a braccetto da qualche decennio almeno. Il Royal Palm, a Marrakech, ad esempio è stato modellato dentro gli spazi pressoché infiniti che arrivano ai monti dell’Atlante (visibili già dalla vetrata della hall), non disdegnando richiami alle origini berbere evidenti nei tappeti, nei colori caldi del marmo e nei tessuti di casa Perrouin.

L’hotel si trova a poco meno di dieci minuti dall’aeroporto mentre solo una manciata di chilometri separa la splendida tenuta di 300 ettari del Royal Palm dalla Città Rossa. Si tratta di una struttura con 135 suite e ville, una piscina di duemila metri riscaldata tutto l’anno, una spa con sedici cabine e sette hammam, kids club, sport center, sala conferenze e tre raffinati ristoranti con diverse caratteristiche e atmosfere (Le Caravane con cucina internazionale, il contemporaneo L’Olivier e il marocchino Al Ain).

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