“GIOCO A GOLF PERCHÉ” / 1

GIA’, PERCHE’ – di Carlo Maria Lomartire

Sono un principiante incompetente. Ho cominciato qualche mese fa, quasi solo per curiosità, stimolato dall’entusiasmo di alcuni amici ed è bastato poco perché l’entusiasmo prendesse anche me. Ho sentito dire che il golf è come le malattie infantili, che se prese da piccoli rafforzano l’organismo, se contratte avanti con gli anni (è il mio caso) sono pericolose. Battute a parte, a me del golf – di cui non ho ancora adeguatamente sperimentato la componente agonistica – piace, oltre alle solite cose – “si gioca all’aria aperta”, “Si gioca a qualsiasi età” eccetera – in particolare il carattere fortemente “tecnico” della disciplina: ogni singolo colpo richiede molta concentrazione, la tecnica conta molto di più della forza (che, per quello che ho capito fino ad ora, conta pochissimo). . D’altra parte mi pare un’attività con una caratterizzazione fortemente individualistica, anche – in particolare – nella situazioni agonistiche. Credo perciò che si tratti anche di un utilissimo esercizio mentale di autodisciplina e quasi di astrazione. Una specie di yoga dinamico in forma di sport. Be’, forse sto esagerando, ma ve l’ho detto, sono un principiante incompetente. 

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